Fu vera gloria? A Brescia l’ardua sentenza. Tre giorni di dubbio in attesa che le rondinelle ci svelassero la verità. E onestamente, qualcosa s’è intuito: non fu vera gloria. Il Perugia ci ha messo tantissimo ed ha confuso le idee. Però tranquilli, non è successo niente. Nessune involuzione, nessun passo indietro. E’ sempre il solito Palermo, nessun peggioramento. Casomai una conferma. Brescia ci ha restituito il nostro vero Palermo, quello bello fino al cerchio di centrocampo ed inconsistente, impalpabile poi. Un gradito ritorno al passato, pieno o meglio vuoto di idee offensive e perennemente imbarazzato con la palla ai piedi in zona d’attacco. Con l’aggravante di una inconsistenza reattiva che forse è la nota più stonata e triste del Rigamonti. Mai, assolutamente mai, il Palermo ha dato l’impressione di poterla riacciuffare. E questo atteggiamento molle e rassegnato non è accettabile per una squadra partita a luglio per salvarsi e ritrovatasi obbligata a vincere. Molli sono entrati e molli sono rimasti dopo i due schiaffi rimediati per disattenzione colossale in difesa o per disgrazia accidentale (Bellusci). Tedino predica pazienza e si assume ogni colpa. Attento mister, ripetendolo continuamente (“la responsabilità è mia”) finirà che il signore degli esoneri lo prenda sul serio e agisca di conseguenza. Da una serata assolutamente apatica ad una giornata che potrebbe dare forti emozioni.
Oggi aspettiamo il Tar, fiduciosi. Fiduciosi che lasci tutto com’è, senza ribaltare niente e senza decretare promozioni. Immaginate il Palermo visto a Brescia, in serie A? Farebbe ridere.
Carlo Cangemi
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