..”Non c’è un altro posto del mondo dove l’uomo è più felice che in uno stadio di calcio.” (Albert Camus)
Il potere che da sempre questo sport ha avuto nell’essere umano non è irrilevante. E’ noto a tutti. Un pallone, due porte, un campo. E la favola aveva inizio.
L’Arte si è ispirata alla realtà del suo intorno, e come non farsi ispirare anche dal Calcio, lo sport più amato nel mondo? Sculture, schizzi, disegni, acquarelli, oli per un totale, pensate, di novanta opere, che spaziano dal 1920 al 2002. In mezzo scorrono i lavori di moltissimi artisti, in nome del Calcio posti senza eccezione tutti allo stesso livello, dai più noti agli sconosciuti, perché il merito non sta tanto nella buona fattura dell’opera, ma nel mostrare il proprio, personalissimo approccio verso questo mondo che – piaccia o meno – esalta, deprime, coinvolge, divide, cattura come forse nessun altro.
Piccoli attimi di costante felicità, e l’infanzia assumeva i connotati di una dimensione perfetta, intoccabile. Ecco qual è il potere di questo sport. Il calcio è da sempre uno sport molto praticato, ma non solo.
Anche un veicolo, uno strumento, un mezzo in cui ognuno di noi si riconosce. Il pronome personale ‘’noi’’ voi’’ Lega quello che potrebbe essere visto come un ‘’semplice tifoso’’ad una realtà in cui lo stesso tifoso sembra essere il protagonista, colui che sa, che decide. Ci si sente insomma, facenti parte di un progetto.
Il calcio ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce.(Osvaldo Soriano)
L’attrazione per il calcio scorre, artisticamente, veloce fino ad oggi, nella nostra realtà meridionale occorre dare un’occhiata ai virtuosismi muscolari dei calciatori di Renato Guttuso, pittore neo realista e politico italiano della seconda metà del 900.
il Calcio protagonista di splendide opere figurative dimostra come la sensibilità artistica sopravviva anche ai banali e spesso violenti luoghi comuni che circondano questo fantastico sport.
Dario Cangemi
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