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Una pioggia torrenziale, caduta prima del fischio d’inizio, fa temere il rinvio della gara, ma il manto erboso dello stadio tiene ed il Palermo scende in campo con il 3-4-2-1. Torna dal 1° minuto Trajkovski dietro le due punte Moreo e Nestorovski, mentre il Cosenza arriva al Barbera con gli uomini contati.
Primo tempo equilibrato, la squadra calabrese gioca a viso aperto senza alcun timore riverenziale. L’unica vera occasione da gol è del Cosenza che al 12′ approfitta di un errore in uscita di Struna e sfiora il gol del vantaggio con Maniero servito da Mungo. Risponde al 15′ il Palermo con Moreo, che su passaggio dalla sinistra di Aleesami, manda di poco fuori la palla.
Il Palermo non riesce a trovare varchi, il Cosenza difende a cinque ed il centrocampo rosanero fatica a servire il pallone in avanti. Molta imprecisione e sprazzi di nervosismo che costano al 35′ il cartellino giallo a Bellusci, che con una manata ferma la ripartenza di Tutino. La squadra allenata da Braglia intasa tutte le vie di passaggio, i cosentini marcano ad uomo ed il Palermo, poco lucido, non riesce a trovare la chiave giusta per scardinare la difesa avversaria.
Nel secondo tempo il leit-motiv della gara non cambia, il Cosenza, abbastanza in forma fisicamente, tiene bene il campo e continua ad imbrigliare il gioco del Palermo che non riesce a giocare bene di squadra.
Al 57′ Nestorovski fallisce clamorosamente il gol del vantaggio, mandando sopra la traversa il pallone servito al centro dell’area da Aleesami. Dal 63′ la squadra rosanero prova a trovare una sua continuità in attacco e cerca di mettere alle corde gli avversari, ma Braglia manda in campo Baclet al posto di Maniero e la sua squadra continua a fare trincea ed a ripartire pericolosamente. Al 68′ il Cosenza sfiora il gol con Dermak che, con Brignoli battuto, spara alto sopra la traversa. Stellone sostituisce Bellusci con Falletti, la partita continua a rimanere aperta e le puntate in avanti dei cosentini mettono i brividi. Al 71′ ci riprovano con il nuovo entrato Baclet, ma il suo tiro viene bloccato a terra da Brignoli. Al 76′ Moreo lascia il posto a Puscas, un minuto dopo il Palermo va in vantaggio con Salvi che insacca di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto magistralmente da Falletti. Dura poco l’esultanza rosanero, 60 secondi dopo il Cosenza pareggia i conti con Baclet, che dimenticato da Struna, mette facilmente il pallone alle spalle dell’incolpevole Brignoli.
All’ 82′ dentro Haas per Murawski e all’ 83′ clamorosa traversa di Puscas. Ultimi minuti di gioco convulsi e vietata ai deboli di cuore, al 90′ un Palermo caparbio ed indomito trova il gol del 2 a 1 con Puscas, su assist di Nestorovski.
L’arbitro assegna 5 minuti di recupero, il Cosenza si riversa in area rosanero, al 95′ punizione per il Cosenza e storie tese in area. Sulla respinta del Palermo s’invola Falletti che tutto solo in contropiede costringe Idda al fallo da espulsione. Calcio di punizione per la squadra rosanero battuta da Nestorovski e al 98′ arriva finalmente il fischio finale dell’arbitro che mette fine ad una gara interminabile e nervosa.
Vittoria difficilissima per il Palermo che gioca con il cinismo di una grande squadra e vola in vetta alla classifica in attesa del posticipo di lunedì sera fra Pescara e Lecce. Una gara veramente ostica per i ragazzi di Stellone, che soprattutto nel primo tempo si sono lasciati irretire dal Cosenza. Sullo scacchiere tattico la squadra calabrese è riuscita a muoversi meglio, ma il merito del tecnico rosanero è quello di avere letto bene la partita e di avere azzeccato i cambi che hanno permesso al Palermo di liberarsi dalla tela del ragno intessuta da Braglia.
Falletti si riconferma giocatore prezioso e insostituibile, Puscas un cecchino da aerea di rigore. Il gol pesantissimo del rumeno, oltre a regalare i 3 punti al Palermo e il primato in classifica, restituisce fiducia e credibilità ad una squadra che punta decisa alla promozione diretta
Cettina Pellitteri
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