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Jajalo superlativo: una frase che mi è scappata durante un primo tempo tanto noioso quanto generoso dei rosanero.
Jajalo superlativo. Se solo due anni fa mi avessero detto che un giorno avrei pronunciato questa frase li avrei presi per …
avrei consigliato una bella visita psichiatrica, però con uno bravo. Il bello del calcio, sport continuamente in divenire nel bene e nel male. Sport che può anche farti cambiare idea, presupposto indispensabile di tutte le persone di buon senso. Jajalo è cresciuto, non c’è alcun dubbio. E’ un altro giocatore rispetto a quello che ci faceva urlare, inveire, disperare qualche anno fà.
Se questa sua crescita, se queste sue prestazioni sempre convincenti siano figlie della categoria in cui gioca o siano una sua nuova raggiunta maturità è da vedere, magari il prossimo anno in A.. Oggi però azzardo che a mio avviso potrebbe serenamente giocare in una media squadra di serie A senza fare brutte figure. Se n’è accorto Stallone che nonostante tutti i turnover del mondo lo tiene sempre in campo. Sta facendo ruotare tutta la squadra compresi magazzinieri, autisti ed impiegati ma Jajalo c’è sempre. A randellare, a costruire, a dribblare, a tirare, a contrastare, a segnare. Imprescindibile, indispensabile. Non avrà i piedi di Maradona o di Messi ma neanche quelli di Gattuso. Per esigenze di organico s’è dovuto adattare e lo sta facendo con risultati molto convincenti. E poi Mato è una persona seria: mai uno scandalo, mai un pettegolezzo. E nel calcio la serietà conta quanto la tecnica.
Complimenti Mato continua così
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