di Manuele Nasca
“Chi ha la difesa più forte vince il campionato”: è questo il motto che da sempre circola tra gli appassionati di calcio, é questo l’enunciato classico di tutti gli opinionisti esperti, secondo i quali, proprio da questo reparto si costruiscono i trionfi. Così è stato da sempre, eppure, sembra che nel calcio moderno, il reparto difensivo non sia più il solo minuziosamente curato dagli allenatori, forse perché non è, come un tempo, il più importante, o forse in un calcio proiettato sempre di più sull’aspetto offensivo, risulta difficile curare dettagliatamente anche il reparto difensivo. Come la lingua, come la storia, anche il calcio è in continua evoluzione e sembrerebbe che negli ultimi anni questo aspetto appena citato, sia già oggetto di indagine accurata per gli esperti: attacco o difesa? Questo è il dilemma. Per sbrogliare la matassa e riavvolegere il nastro possiamo innanzitutto partire da un esempio chiaro: se come sopra citato, la difesa fosse il reparto da prediligere, la cremonese sarebbe in questo momento al comando della classifica nel campionato di serie B, o comunque non all’11° posizione attuale. La serie B dunque offre chiaramente un limpido esempio di una eccezione alla regola; i rosanero vantano per adesso il miglior attacco del campionato e sono in vetta alla classifica con 21 gol fatti e 9 subiti, 1 in più rispetto, non solo alla cremonese ma anche al Cittadella. Roberto Stellone ha curato minuziosamente questo aspetto e la parola chiave del reparto offensivo è adesso la fantasia connessa a quell’imprevedibilità alla quale il Palermo ci ha abituato ultimamente. Certo potremmo anche affermare che entrambi i reparti sono fondamentali per raggiungere il successo, ma una cosa è certa: il reparto offensivo è adesso quello più gettonato assieme a quello difensivo, quasi due reparti in simbiosi, potremmo affermare chiaramente. Se volessimo virare la nostra attenzione sul palcoscenico più bello, più incantevole, quello europeo, noteremo facilmente che spesso, la coppa dalle grandi orecchie viene alzata dal migliore attacco, non dalla miglior difesa; chiarificatore in tal senso è l’atteggiamento, sopratutto in campo europeo, degli allenatori alla ricerca dell’imprevedibilità offensiva, di un gioco spumeggiante dalla metacampo in su. In poche parole, se prendi 2 gol puoi farne benissimo 4 e passare comunque il turno. Come spesso è accaduto. Prima che l’eccezione, illustrata prima in campo cadetto, poi attraverso quello affascinante dell’Europa, diventi regola, bisogna ovviamente attendere, tuttavia sembra chiaro che nel calcio moderno, la fase sperimentale è sicuramente cominciata.
Manuele Nasca
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