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Palermo, si è davvero chiuso un ciclo?

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La notizia del giorno, inutile dirlo, è il comunicato ufficiale dell’U.S. Città di Palermo che annuncia il passaggio di proprietà del 100% della Società. E’ lo stesso Zamparini che, nella lettera di saluto ai tifosi, specifica di aver ceduto il club e la società Mepal proprietaria del marchio al prezzo simbolico di 10 euro. Unico impegno della misteriosa società londinese è quello di saldare il credito residuo del Palermo pari a € 22.800.000, per una garanzia serena  – si legge nella nota– di gestione economica. 

Ovviamente tale notizia ha avuto lo stesso effetto della deflagrazione di una bomba. Sui social, che sono letteralmente scoppiati, si sussuguono i commenti dei tifosi rosanero che come al solito sono divisi fra coloro che credono nella reale cessione e già stappa bottiglie di champagne e chi invece di Londra intravede in lontananza solo il suo famoso fumo.

L’unica verità incontrovertibile però la spiega molto bene Marco Bellinazzo, noto editorialista del  quotidiano “Il Sole 24 ore”, una considerazione lapalissiana che dovrebbe, quantomeno, rasserenare tutti, credenti, miscredenti, fiduciosi e speranzosi e chi guarda a questo ennesimo colpo di scena con il sereno distacco tipico del palermitano medio:

Scrive il giornalista a conclusione del suo interessantissimo articolo:
Questo gruppo ancora ignoto, che però nella serata di venerdì ha messo nero su bianco l’atto notarile per l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario del Palermo, dovrà venir fuori per forza, almeno così prevedono le norme federali da quando nel 2015 il Parma passò di mano in mano a prezzi ridicoli prima di fallire. Il club emiliano arrivò ad essere ceduto ad un solo euro prima della bancarotta. Il Palermo, almeno, è valso dieci volte di più.”

L’ultima frase, un pò sinistra per la verità, fa un pò tremare; il dovere di cronaca impone di raccontare i fatti, per quelli che sono, in scrupolosa attesa di avere certezze e soprattutto contezza di questa nuova proprietà e di quelli che saranno i nuovi obiettivi da raggiungere.

Quello che è certo è che la Palermo calcistica è stanca, al pari di come ha dichiarato di esserlo Zamparini. Tutti si augurano che questa vicenda, dai contorni ancora confusi e che si trascina da mesi, si chiuda definitivamente. Con buona pace della Piazza e soprattutto per il bene e la tranquillità della squadra costretta a giocare in una situazione ambientale veramente difficile. I calciatori, orfani dell’affetto della gente, non meritano di continuare a giocare in uno stadio desolatamente quasi deserto, c’è un primato in classifica da difendere ed in ballo c’è una promozione tutt’altro che scontata
Il Barbera deve tornare ad essere il fortino che era, i tifosi deve riappropriarsi di questi colori e diventare nuovamente il 12° uomo in campo.

Anche se solo il tempo stabilirà ogni verità, ufficialmente il ciclo Zamparini da oggi si è chiuso. Che piaccia o meno resterà nella storia rosanero come il Presidente che più di tutti ha fatto sognare una intera città, anche se poi sul più bello ha risvegliato tutti bruscamente!