Nel giorno del tanto atteso passaggio di proprietà, ripercorriamo la storia dei colori rosanero che proprio con un inglese videro la luce.
Anche se in città si giocava già da qualche anno, ufficialmente il calcio a Palermo nasce nel 1900. Solo qualche anno prima erano nate la Juventus, il Milan e ancor prima il Genoa.
E’ l’8 agosto 1900 quando il giovane Ignazio Majo Pagano, di ritorno dall’Inghilterra dove aveva conosciuto il football, insieme ad un gruppo di amici fonda l’Anglo-Palermitan Athletic and Football Club. Si crea il gruppo ed il 1° novembre 1900 si costituisce ufficialmente quello che poi sarà il Palermo . Il campo di gioco e di allenamento è in via Notarbartolo e la prima gara ufficiale è contro un equipaggio amatoriale inglese, il Nathan (partita persa 5 a 0).
Il 1° Aprile 1901 arriva il primo derby: una gara combattutissima che alla fine vede il Plaermo vincere 3 a 2.
Da quel momento il football esplose a Palermo coinvolgendo moltissimi tifosi; la prima sede sociale di cui si ha memoria è del 1910, Villa La Grua di Carini (oggi Villa Zito). I colori sociali sono il rosso-blu.
In quegli anni il Palermo partecipa a campionati regionali come ad esempio la coppa Whitaker. Nel 1907 il Palermo vince il campionato siciliano e cambia i colori in rosanero.
Dopo il fermo determinato dalla prima guerra mondiale il 16 febbraio del 1919 il Palermo acquisisce la denominazione di u.s. Palermo e l’anno successivo diventa campione siciliano.
Nella stagione 1926-27 il Palermo è ammesso al primo campionato Divisione Nazionale, ma a luglio dello stesso anno la società ritira la squadra per problemi finanziari. L’anno successivo il Palermo rinasce grazie alla fusione con la Vigor Palermo e partecipa al campionato di prima divisione girone D (attuale serie C) classificandosi primo e guadagnando dunque la promozione in serie B.
La prima storica promozione in Serie A è datata 1932. Il 18 settembre del 32 è la data in cui i rosanero per la prima volta calcheranno un campo di Serie A ed il campo di gioco sarà lo stadio del Littorio costruito ai margini della città, dove attualmente inizia il Parco della Favorita.
Dopo alcuni anni nel massimo campionato nella stagione 1935-1936, il Palermo viene retrocesso in B e dopo alcuni campionati nella cadetteria il 30 agosto 1940 la Federcalcio decide di radiare la società per motivi economici.
Nel 1941 comunque si assiste alla fusione con la Juventinae nasce infatti la U.S Palermo-Juventina che disputa il campionato di Serie C e raggiunge la promozione in serie B.
Nel 1956 il Palermo è nuovamente promosso in serie A sebbene soltanto per una stagione.
Inizia un periodo di promozioni e retrocessioni fino al 1973, ultimo anno di permanenza dei rosanero in Serie A ovviamente prima dell’era Zamparini.
Ma gli anni ‘70 sono anche gli anni del presidentissimo, di Renzo Barbera che rimane un decennio alle guida del Palermo portandolo fino al palcoscenico della serie A e due finali di Coppa Italia, che in molti ancora tristemente ricorderanno.
Nel 1981 la squadra inizia il campionato con 5 punti di penalizzazione a causa del coinvolgimento nel calcio scommesse. Nel 1984 conosce la serie C soltanto per una stagione perché vince il campionato e torna in B.
Inizia un momento tragico con la radiazione del 1987, anche questa per motivi finanziari. L’anno successivo la squadra riparte dalla C2 e conquista immediatamente la C1. Nel 1991 finalmente il ritorno in serie B sebbene soltanto per un anno perché la squadra retrocede nuovamente in Serie C per far ritorno nella cadetteria nel 1993.
Stiamo avvicinandoci ai giorni nostri: nel 1997 la squadra retrocede nuovamente in Serie C1 e nel 1998 dispute i playout perdendo contro la Battipagliese e retrocedendo in Serie C. Per fortuna l’Ischia viene radiata e il Palermo può essere ripescato in C1.
Con il presidente romano Sensi alla guida, nel 2001 ritorna in serie B.
Sensi vende la società: è il 2002 ed inizia l’era Zamparini. Sotto la proprietà del patron friulano il Palermo conosce gli anni più belli della sua storia; conquista immediatamente la massima serie dove assume un ruolo di protagonista. La squadra rosanero nei primi anni si piazza stabilmente fra le big del campionato italiano. Partecipa per la prima volta al manifestazioni europee.
L’entusiasmo è alle stelle, la squadra stabilisce e polverizza tutti i record della storia rosanero. Nel 2011 raggiunge la finale di Coppa Italia contro l’Inter, persa forse immeritatamente. Con 40.000 tifosi al seguito, è il momento più entusiasmante di sempre. Ma forse è anche l’inizio della fine.
Cominciano anni grigi, gestioni confuse e approssimative che vedono i sostenitori rosanero allontanarsi sempre di più. Il resto lo conosciamo e lo stiamo vivendo sulla nostra pelle.
Oggi aspettiamo che vengano ufficializzati i nomi dei nuovi proprietari. Zamparini dice che si tratta di una società inglese, molto solida e quotata in Borsa. Valorizzazione della squadra, costruzione del nuovo stadio e del centro sportivo i loro programmi più ambiziosi. Ma intanto continua a restare misterioso il nome di questa società, pur con i mercati aperti dopo la pausa del weekend.
La città è in attesa, vuol capire, vederci chiaro prima di tornare a sognare. Vuol conoscere progetti, staff, organizzazione. Ma tutto tace. O forse è il noto stile british, calmo, lento, elegante. Forse…
Altre News
Rino Foschi, il ds di un Palermo che non tornerà più
Tedino: “A Palermo si vogliono subito i risultati. Dionisi? È bravo”
Cremonese, l’ex Casino: “Corini? Non ci sono stati passi in avanti”