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Nel bene e nel male, Palermo fa notizia. Siamo una grande città, una squadra blasonata che fino a pochi anni fa era tra le top ten del calcio italiano.
Il Palermo non passa inosservato, te ne accorgi quando sei in trasferta e parli con colleghi o gente del posto. Un po’ tutti conoscono le vicende calcistiche palermitane. E allora succede pure che, rispetto agli ultimi avvenimenti, ti chiedano, ti facciano domande e non è raro che tutto sia accompagnato da un sorrisino ironico.
Esperienza vissuta. Fine gara, zona interviste\spogliatoi. Siccome Foscarini si fa aspettare quasi un’ora ed abbiamo già finito con Stellone e Moreo, inganniamo il tempo chiacchierando in sala stampa con tanti colleghi locali. Le domande sono prevedibili. Anche le mie risposte, per la verità.
Ma è vero che Zamparini ha venduto?
Si ha venduto, c’è un atto notarile che lo testimonia.
Ma soltanto 10 euro?
Si è una cifra simbolica però, la nuova proprietà si accolla i debiti.
Ma ha venduto agli inglesi? E chi sono?
Si è una società inglese di cui ancora non si conoscono i nomi dei finanziatori
Sembra una cosa strana, può essere che Zamparini sta ancora dietro tutta questa operazione?
È un pensiero che onestamente gira in città, però a me non me ne frega niente, basta che c’è qualcuno che risana la situazione e salva il Palermo, per me può essere pure il panellaro della marina.
E scherzano, alludono, sorridono con un pizzico di sarcasmo e di derisione.
E ancora non si sapeva di Instagram, Due Diligence, atto notarile… Assorbo, subisco, e non perdo il controllo. Però scherzosamente rispondo: “voi ridete, noi però oggi ci siamo presi tre punti e vi abbiamo inguaiato”.
Non sarà professionale ma sono andato via soddisfatto.
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