Bruno Tedino è un brav’uomo di 54 anni che nella sua vita è stato prima calciatore (sebbene non è mai andato oltre la serie c1) e poi allenatore. Tutta la sua carriera si svolge al nord, soprattutto in Veneto e in Friuli ed i primi rapporti con il suo futuro presidente Zamparini risalgono addirittura alle giovanili del Venezia quando appunto l’ex Patron rosanero ne era presidente. Dopo una stagione interessante con il Pordenone attira le attenzioni di Zamparini che lo chiama sulla panchina dei rosanero, nel giugno del 2017 in un Palermo appena retrocesso.
Tedino fa molto bene all’inizio, diventa campione d’inverno, poi la flessione, la carenza di risultati e l’inaspettato esonero a quattro giornate dalla fine del torneo proprio in quella Venezia in cui aveva conosciuto il presidente Zamparini intorno alla metà degli anni 90.
Il suo errore è stato quello di accettare di essere richiamato sulla panchina rosanero quest’estate perché ha accettato una situazione potenzialmente a rischio. Nell’aria si respirava già tanto scetticismo nei suoi confronti (da Zamparini a Foschi) ed il suo ritorno sulla panchina rosanero è da vedersi soltanto all’interno di quel piano di ridimensionamento che il patron avrebbe voluto fare, raccattando una squadretta da mediocre campionato di Serie B ed affidarla ad un uomo che ha sempre avuto a che fare con giovani ed a cui non avrebbe chiesto necessariamente la promozione. Negli ambienti del calcio Tedino passa come una gran brava persona ma con dei limiti caratteriali. Nel senso che non ha quella aggressività agonistica, quella cattiveria, quella determinazione all’interno dello spogliatoio che invece è indispensabile quando si ha a che fare con un gruppo ampio di calciatori. Dopo il mercato estivo e con la squadra che è rimasta praticamente intatta rispetto allo scorso torneo, dunque con ambizioni diverse, la posizione di Tedino all’interno della società comincia a scricchiolare e risultati poco convincenti delle ultime giornate portano ad un esonero quanto mai annunciato e prevedibile. Con il Palermo Tedino ha giocato 47 gare in panchina ottenendo 19 vittorie,19 pareggi e 9 sconfitte. Nonostante un ruolino di marcia sicuramente da non buttare, non è riuscito a raggiungere gli obiettivi sperati.
Tedino è ancora sotto contratto con il Palermo per cui è ovvio che non possa parlare dei rosanero Ma oggi si è concesso ad una lunga intervista sulle pagine del Messaggero Veneto
“La serie B è decisamente un altro pianeta. Calciatori più forti, con un altro motore.Stadi, club e città di un blasone nettamente superiore.Sarebbe una bella sfida per i neroverdi. Ce la possono fare.Se, per esempio, vincono con la Feralpi l’incontro del 26 dicembre, possono già eliminare una concorrente.
Ringrazierò sempre il presidente Zamparini per l’opportunità che mi ha dato. Ma sono sotto contratto sino a giugno e non parlo del Palermo.Da parecchio non vivevo una situazione simile, negli ultimi dieci anni ho sempre lavorato. Mi aggiorno, studio.Vedo se si può migliorare e si può inserire qualche concetto nuovo nelle metodologie di lavoro. Io prediligo un calcio offensivo.Ho visto Sassuolo e Fiorentina dal vivo, mi sono piaciute parecchio. Hanno sempre molte soluzioni quando hanno la palla tra i piedi.Voglio ripartire da una società che abbia voglia di migliorarsi, dal primo all’ultimo tesserato. Questo per me conta tanto”
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