65 Presenze con i rosanero, due gol. Il centrale Sloveno, ha da pochi giorni terminato l’avventura italiana, ceduto dal Palermo alla formazione americana Houston Dynamo. Nelle casse del club di viale del Fante circa 500.000 euro, una bella cifra se si considera che Struna andava in scadenza a giugno e poteva liberarsi a parametro zero. Intervenuto ieri ai microfoni di TuttoMercatoWeb, l’ex rosanero ha parlato del suo nuovo futuro e della sua avventura trascorsa a Palermo. Di seguito l’intervista integrale
Con il Palermo c’erano state alcune trattative per il rinnovo.
“Abbiamo trattato il rinnovo, però le mie aspettative non corrispondevano a quanto mi offriva il Palermo. La gestione però è stata perfetta, non abbiamo litigato. Mi sembrava più opportuno provare questa esperienza americana. Con Rino ci siamo stretti la mano, mi ha aiutato molto e lo rispetto tanto”.
Aveva anche altre richieste dall’America.
“Mi voleva anche il New York City. Però degli Houston mi ha convinto il progetto, hanno fatto di tutto per prendermi”.
Il Palermo e la Serie A: quest’anno si può…
“Al Palermo auguro la Serie A. Ho tanti amici. Sono molto legato ai miei ex compagni di squadra, mi auguro che non facciano lo sbaglio che abbiamo commesso lo scorso anno”.
I primi anni criticato, poi protagonista. Cosa è cambiato nelle due fasi della sua esperienza al Palermo?
“Forse è cambiata tanto la testa. Prima prendevo male i fischi. Quando ero a Palermo i primi anni per queste cose non uscivo da casa. Poi con gli anni sono cresciuto anche mentalmente. E ho continuato a lavorare. Sono maturato”.
Come se la immagina la sfida con Ibra?
“Dura, difficile, complicata. Ma darò il cento percento, se ci sarà da dare le botte le darò”.
Ma davvero trattava anche con i Los Angeles Galaxy?
“Non so da dove sia uscita questa cosa…. forse perché dovevo andare a Los Angeles a fare le vacanze e l’ho detto a qualcuno che magari ha parlato. Quando ho letto mi è sembrato strano. L’unica trattativa è stata con gli Houston”.
È un addio all’Italia?
“Voglio fare bene in America. Però non si sa mai. Voglio giocare e fare bene a Houston. Poi non sa mai che porte si apriranno. Se dovessi avere la possibilità di tornare in Italia beh, non posso dire che direi di no”.
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