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Palermo, la società silente e la sconfitta con la Salernitana riaprono vecchie ferite. Ed il Brescia si avvicina.

La sconfitta patita venerdì scorso a domicilio contro la Salernitana ha lasciato molti strascichi in casa Palermo. La squadra mandata in campo da Stellone, ha mostrato le lacune spesso palesate lo scorso campionato, creando poche occasioni e finalizzandone meno. Ma al di là di tutto ciò, è stato l’atteggiamento, per larghi tratti rinunciatario, a destare maggior preoccupazione, in particolar modo nel secondo tempo. Una partita affrontata con troppa sufficienza, e quando si scende in campo con questo atteggiamento, il risultato non può che essere la sconfitta.

L’assenza di Nestorovski sta pesando più del previsto anche perchè Puscas non si è dimostrato in grado di sostituire il macedone in maniera valida, la difesa è in sofferenza e un suo pezzo da novanta è andato via, il centrocampo manca di inventiva, il terzini non hanno mai fatto il proprio dovere in questa stagione e molti uomini sono sottotono (forse più dal punto di vista mentale che fisico). Se a ciò si aggiunge che un elemento del calibro di Rajkovic (uscito anzitempo venerdì) non sarà immediatamente disponibile, il quadro è completo. Il difensore serbo si è sottoposto agli esami, che hanno evidenziato come l’infortunio non sia nulla di grave, ma impedirà al centrale con ogni probabilità di essere disponibile per il match di Cremona.

Ciò impone una riflessione sulla necessità di agire sul mercato, cosa che però non pare essere all’orizzonte visto che Foschi sembra depotenziato nelle sue funzioni dopo le schermaglie con la nuova proprietà, il tanto chiacchierato aumento di capitale è sì arrivato, ma attraverso la formula del prestito obbligazionario a beneficio di Sport capital group (legato quindi a questioni di bond e d’alta finanza) con Dominic White che sembra essere il regista dell’operazione. Non si conosce l’entità dei prestatori, ma sembra che tra questi vi possa essere una società in cui White sarebbe l’azionista di riferimento.

Ciò che è certo è che non vanno commessi gli errori fatti nella passata stagione, quando Zamparini a gennaio rovinò un meccanismo che aveva dimostrato di funzionare bene, non intervento sul mercato in entrata (a fronte della cessione di Cionek), allontanando il d.s. Lupo a fine mercato di gennaio, (sostituito da Valoti) e cambiando persino preparatore atletico e match analyst, con Tedino rimasto solo e sfiduciato di fatto dopo i primi risultati negativi.

Stavolta non c’è più Zamparini, ma tra una nuova proprietà fantasma e le incomprensioni tra i suoi esponenti e Foschi (risolte in extremis col depotenziamento di fatto del direttore dell’area tecnica), le similitudini non mancano: dall’immobilismo sul mercato, ai problemi muscolari per diversi elementi, alle prime critiche nei confronti di Stellone, che contro la Salernitana ci ha messo del suo a complicare le cose, sperimentando Accardi fuori posizione, lanciando forse un messaggio alla proprietà, nella speranza che qualcosa possa muoversi in entrata.

Non è da escludere che il giovane difensore palermitano sia stato provato a sinistra, per verificare quanto possa rendere in quella zona del campo, considerato che Aleesami potrebbe andar via se si presentasse l’offerta giusta. E’ presto detto, il primo posto conquistato al termine del girone d’andata non deve illudere nessuno, venerdì è iniziato un altro campionato e se si vuole andare in serie A senza troppi patemi (o non fallire nuovamente l’obiettivo) serve un rinforzo per ogni reparto, al netto delle cessioni. Non era una squadra di fenomeni prima e non è composta esclusivamente da brocchi ora, ma urge intervenire con criterio dove serve, anche in virtù del fatto che le altre (soprattutto Lecce e Brescia) non stanno certo a guardare.