Coen sotto indagine. Zamparini in guerra con la cordata inglese
La Finanza sospetta che venditore e compratore siano la stessa persona
La famiglia dell’ex patron valuta l’ipotesidi una denuncia per truffa
Un comunicato della società rosanero per ribadire i passaggi delle operazioni per l’acquisizione del club
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
Nel suo articolo Valerio Tripi ricostruisce alcuni passaggi che coinvolgono il faccendiere Corrado Coen definito il regista di tutta questa operazione e su cui sembra siano adesso puntati i riflettori degli investigatori. Il punto è capire insomma se “…acquirente è compratore siano le stesse persone“.
Si analizza il ruolo di Coen in tutta la vicenda ed i sospetti che gravano su di lui. Scrive il giornale :“..Corrado Coen nelle vesti di regista dell’operazione closing Palermo è finito sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di finanza. L’uomo..rappresenta il filo conduttore che unisce lo stesso Zamparini con Maurizio Belli, Emanuele Facile e il presidente rosanero Clive Richardson, ha attirato l’attenzione degli agenti del nucleo di polizia economico finanziaria. L’obiettivo è quello di accertare che il passaggio delle azioni della società rosanero sia stato effettivamente compiuto e non rappresenti una cessione fittizia con la creazione di una rete che avrebbe dovuto mettere al sicuro la società di viale del Fante da eventuali sviluppi delle inchieste che hanno portato Zamparini ai domiciliari..”
Ed a proposito di Zamparini, ieri è girata la notizia di un suo incontro con i suoi legali per valutare eventuali raggiri d parte della nuova società. Scrive Repubblica: “.. c’è un sospetto che in queste ore per Zamparini, si sta facendo sempre più atroce: la situazione sarebbe sfuggita di mano rispetto agli accordi iniziali e l’imprenditore friulano ritiene di essere vittima di un raggiro da parte degli inglesi. Un sospetto così forte che la famiglia Zamparini sta valutando l’ipotesi di presentare una denuncia per truffa. Una sorta di ultimatum forte e chiaro ndirizzato agli inglesi che hanno ormai poco tempo per immettere i 15 milioni di euro in contanti pattuiti all’interno della società di viale del Fante e non nelle società ad essa collegate. E soprattutto non in forme diverse rispetto al denaro liquido per fare fronte a tutti gli impegni del club. Tutti accordi previsti fra le parti al momento dell’annuncio del passaggio delle azioni e che gli inglesi, al di là dei sospetti di chi indaga, non hanno ancora rispettato“.
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