“Ritrovare grinta e mentalità”, era stato chiaro Stellone alla vigilia della gara Palermo-Foggia, un diktat ben preciso che i giocatori rosanero già dalle prime battute di gioco mostrano di aver recepito.
Con una rosa decimata dagli infortuni, il tecnico romano si affida al 4-3-2-1 con Trajkovski e Falletti dietro l’unica punta Puscas. Barbera desolatamente deserto, circa 2.402 i tagliandi venduti che sommati ai 2.210 abbonati fanno registrare un nuovo record negativo di presenze. La sensazione, però, è che gli spettattori effettivamente presenti allo stadio siano molto meno del dato ufficiale comunicato dalla Società di viale del Fante, complice probabilmente anche il freddo (11° c) e la pioggia battente.
Primi 15′ minuti di buon ritmo con il Palermo che tesse insidiose trame di gioco e si rende pericoloso in diverse occasioni. La chance più ghiotta è tuttavia sui piedi di Galano che al 20′ scappa veloce in contropiede e si presenta solo davanti Brignoli, incredibilmente però spara il pallone alto sopra la traversa.
Con il passare dei minuti la pressione del Palermo scende, il Foggia prende le contromisure e contiene bene l’offensiva rosanero riuscendo a chiudere il primo tempo con la rete inviolata, nonostante la superiorità tecnica degli avversari.
L’ inizio della ripresa è costellata da diversi errori da parte di entrambe le squadre, il Palermo spinge molto ma stenta a trovare il tapin vincente ed è il Foggia che riesce ad avere le migliori occasioni per portarsi in vantaggio, grazie ai veloci contropiedi frutto di passaggi sbagliati da parte dei giocatori rosanero. Al 58′ Ranieri serve al centro Iemmello che gira di testa, Brignoli salva mandando la palla in calcio d’angolo.
Al 60′ occasione per Puscas che solo davanti a Leali buca clamorosamente il pallone. La gara si mantiene equilibrata con numerosi capovolgimenti di fronte. Al 65′ Haas è costretto ad uscire per infortunio, al suo posto Stellone manda in campo Chochev. Impalpabile la presenza del bulgaro che non entra in partita.
Con il passare dei minuti il Palermo perde di lucidità, non approfitta dei numerosi buchi a centrocampo dei foggiani, rallenta il ritmo del gioco ed in fase di transizione perde spesso palla lasciando agli avversari la possibilità di lanciarsi in pericolosi contropiedi.
Al 77′ Stellone sostituisce Falletti con Cannavò, ma il leitmotiv della gara non cambia. All’ 81′ occasione per il Palermo con Puscas a tu per tu con Leali che riesce a respingere miracolosamente il tiro del giocatore rosanero. Gli ultimi minuti della partita si infiammano, il Palermo cerca a tutti i costi il gol della vittoria, ma la confusione regna sovrana ed i ragazzi allenati da Padalino tengono botta, neutralizzano tutti gli attacchi del Palermo e rischiano perfino di vincere la partita.
L’arbitro concede 7′ minuti di recupero, al 90′ entra Fiordilino al posto di Muraski, ma è il Foggia ad essere concretamente più pericoloso, con Galano prima ed un minuto dopo con Iemmello. La gara si chiude con la squadra pugliese che mette alle corde un Palermo totalmente allo sbando e sulle gambe. Troppi gli errori, nonostante la prova di carattere messa in mostra dai giocatori rosanero che hanno cercato in tutti i modi di sopperire alle assenze pesanti in difesa e soprattutto in attacco. L’incredibile ed inspiegabile involuzione di Puscas, dopo un inizio di stagione più che promettente, e la contemporanea assenza di Nestorovski e Moreo rendono estremamente fragile ed inconsistente l’attacco rosanero. L’impegno non è mancato, ma il Palermo è sembrato troppo sulle gambe, parecchio rabberciato e molto confuso. Ha rischiato di perdere una gara che in altre condizioni fisiche e mentali avrebbe chiuso in larga misura. La squadra rosanero non è stata in grado di capitalizzare le numerose amnesie del centrocampo foggiano ed è apparsa lontana dagli standard visti prima della pausa natalizia.
Con questo pareggio Il Palermo perde la vetta, conquista un punto sulla terza, ma a preoccupare è la prestazione e la mancanza di lucidità che fa intravedere un cammino tutto in salita, anche se del tutto ingenerosi ed ingiustificati sono sembrati i fischi arrivati ai giocatori dalla tribuna a fine partita.
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