Palermo: cessione o fallimento? I possibili scenari

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La tormentata vicenda del Palermo calcio non fa dormire sonni tranquilli ai tifosi, non procedere al pagamento degli stipendi e non onorare le immminenti scadenze darebbe immediatamente luogo a deferimenti disciplinari e a penalizzazioni di punti in classifica. La situazione è poco chiara e si potrebbe arrivare, in caso di non cessione del club, ad un punto di non ritorno.

Il contesto alquanto critico e poco limpido della nuova proprietà, che ancora non ha provveduto a compiere gli adempimenti di trasparenza bancaria rese obbligatorie dalla legge italiana, preoccupa molto il presidente della Lega di serie B Mauro Balata. Intervistato da Sky, il Presidente ha dichiarato che “il caso” Palermo è seguito con molta attenzione dalla Lega, in totale sintonia con FIGC e AIC, oltre che col Comune di Palermo per cercare di supportare la gestione sportiva per la continuità del campionato, riconoscendo come unico interlocutore il Direttore Sportivo Rino Foschi.
” Si tratta – ha detto – di una grande città con un milione di abitanti e di un territorio con sei milioni di abitanti, perciò dobbiamo stare attenti”.

Mentre si attende con trepidazione l’esito della trattativa tra l’AD Emanuele Facile e l’imprenditore Raffaello Follieri, lo spettro di un possibile fallimento tiene in ansia i tifosi del Palermo.

Abbiamo chiesto all’ Avvocato Cesare Di Cintio del Foro di Bergamo, esperto di diritto sportivo, quali scenari si prospettano se il probabile e temuto fallimento si verifica durante la stagione in corso e quali invece possono essere le conseguenze di tale evento a fine stagione:

“Ove dovesse verificarsi questa ipotesi in corso di stagione sportiva – ha spiegato l’avvocato Di Cintio – tutto dipenderà se il Tribunale concederà o meno l’esercizio provvisorio. Nel primo caso la squadra potrà continuare a disputare le gare di campionato, nel secondo invece ciò non potrà avvenire. Inoltre nel primo caso potrebbe anche verificarsi la possibilità che qualche soggetto interessato possa rilevare l’azienda sportiva dal fallimento e quindi mantenere la categoria guadagnata sul campo. In questa circostanza sarebbe garantita la continuità sportiva e agonistica del club. Ove invece dovesse esserci un fallimento senza concessione di esercizio provvisorio, oppure nel caso il club non ottenesse la licenza Nazionale, non potrebbe che ipotizzarsi una rinascita di una nuova compagine sociale partendo dai campionati dilettantistici nazionali. Per quanto riguarda la situazione che vede coinvolto il Palermo è difficile stabilire cosa sia meglio in questo momento o se ci sono eventuali margini per salvare la società, bisognerebbe conoscere nei dettagli la situazione economica.”

A tutela dei giocatori e del tecnico esiste un fondo di garanzia. La possibilità di accedere a detto fondo è estesa anche ai dirigenti – Direttore Sportivo, Amministratore delegato e Responsabili dei Settori giovanili?

“Nel 2012 il Fondo di solidarietà ha sostituito il vecchio fondo di garanzia. Lo stesso è stato istituito in favore di Calciatori, Allenatori e Preparatori Atletici di calcio tesserati per le società aderenti alla Lega di Serie B e alla Lega Pro, tutelandoli in caso di revoca o di decadenza dell’affiliazione della società inadempiente o di non ammissione / esclusione dal Campionato di competenza. Le norme contenute nello Statuto non estendono i contributi in esso previsti ai Direttori Sportivi né a figure apicali come può essere l’Amministratore Delegato o il Responsabile del Settore Giovanile, che potranno tuttavia insinuarsi nel fallimento della società come creditori della stessa.”

Giorno 18 marzo lei sarà a Palermo, ospite dell’evento calcistico organizzato dalla Conference403, una giornata importante per parlare di calcio e legalità. Che giornata si aspetta?

“Mi aspetto come sempre grande partecipazione e grande interesse da parte di tutti i partecipanti. Inoltre sarà anche per me una imperdibile occasione di crescita professionale.”

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