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Il fondo York Capital vuole il Palermo – (GdS)

Ecco chi sono gli statunitensi che trattano con gli inglesi
Patrimonio di 20,5 miliardi di dollari, fra gli asset c’è anche la squadra Nba di Milwaukee
20 I milioni della quota di minoranza dei Bucks
42,5 I milioni di dollari spesi da Credit Suisse per il 30%

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola

Sfumata la trattativa con Follieri ecco che rispuntano gli americani che tuttavia questa volta cominciano ad avere un nome.

Nel suo articolo, Benedetto Giardina ipotizza che il fondo americano che vuole il Palermo sarebbe York Capital management, uno dei più grandi fondi internazionali con un patrimonio di asset di decine di miliardi di dollari.
Tuttavia, si legge sul giornale, questo nome filtrerebbe da Londra e sarebbe Treacy a fare da tramite tra Sport Capital Group ed il fondo con base a New York. Non è la prima volta che questi americani trattano l’acquisizione del Palermo; secondo il giornale tutto era già iniziato a maggio quando un emissario del gruppo americano aveva incontrato Zamparini. La situazione poi non decollò a causa di condizioni giudicate troppo alte. Giardina ci descrive questo fondo “York Capital è un hedge fund, nulla di diverso dal fondo Elliott che detiene le quote del Milan, giusto per fare un esempio noto a tutti nel calcio italiano“.

Da un punto di vista della documentazione bancaria gli americani non dovrebbero avere problemi visto che il 30% di questo fondo sarebbe di proprietà di Credit Suisse. Il fondo avrebbe molteplici interessi ed investimenti in Europa così come anche in Italia; recentemente infatti il fondo è entrato in possesso delle Terme di Saturnia in Toscana, un complesso di hotel a 5 stelle, campi da golf , ristoranti. Sempre in Italia questo fondo avrebbe partecipato alla ristrutturazione del complesso di Porta Vittoria a Milano ed avrebbe interessi anche nelle zone di Genova e Como.
Quelli di Sport Capital Group si fidano di questo fondo anche in virtù della loro solidità economica .
Conclude il giornale che le intenzioni degli americani sarebbero chiare: 100% delle quote fin da subito non prima però di avere visto lo stato di salute della società.
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