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Poche ore ancora ed il Barbera tornerà ad infiammarsi, la grande attesa per il big-macht della 24esima giornata del campionato di serie BKT sta per volgere al termine. Il Palermo dovrà vedersela contro il Brescia capolista allenato dall’ex capitano e tecnico rosanero Eugenio Corini. Un ritorno il suo che dividerà i cuori dei tifosi rosanero da sempre affezionati al Genio che con la maglia del Palermo ha scritto pagine indelebili nella storia del club di viale del Fante.
Grande attesa anche a Brescia, città natale di Eugenio Corini che dopo l’arrivo in panchina del tecnico bresciano sta vivendo momenti davvero esaltanti, come ci racconta la giornalista di Telettutto, Erica Bariselli Maffignoli:
“Si respira un clima di grande euforia, di adrenalina anche perché erano 11 anni che il Brescia non si ritrovava primo in classifica. Si è riacceso l’entusiasmo della Piazza, c’è fibrillazione intorno alla squadra, tutte sensazioni che erano state dimenticate, perché negli ultimi anni il Brescia si era salvato nell’ultima giornata del campionato. Prima dell’arrivo di Cellino, il club aveva vissuto due anni e mezzo molto difficili, sempre sull’orlo del baratro e del fallimento. Per cui è come se fosse iniziata una nuova storia d’amore fra la squadra ed i tifosi.”
Nessuno è profeta in Patria, Corini però sta dimostrando di essere l’eccezione che conferma la regola:
“Non è il primo tecnico ad avere sfatato questo tabù, è il secondo allenatore bresciano ad essere profeta in Patria, dopo Gigi Cagni che centrò la salvezza nella stagione 2016-2017. Nessuno si aspettava questo exploit di Corini, anche lunedì sera il Presidente Cellino, nel corso di una intervista, ha confessato che si aspettava che il Mister potesse fare bene, ma fino ad un certo punto.”
La fortuna di Corini è stata anche l’aver trovato un Donnarumma inarrestabile?
“Anche ma non solo, perché al di là di Donnarumma, che i gol li ha sempre fatti lo scorso anno ne aveva collezionato 23, c’è da dire che il vero merito di Corini è stato quello di averlo migliorato e di avere costruito un gruppo dove tutti stanno facendo oltre ogni aspettativa.”
Questo risveglio di amore e di entusiasmo da parte dei tifosi rosanero che dopo lo sfogo di Bellusci, ritornano al Barbera per sostenere la squadra è un valore aggiunto che il Brescia deve temere?
“Temiamo questo momento perché sappiamo, avendo vissute certe situazioni societarie, che se c’è un gruppo vero dove tutti remano dalla stessa parte, questi momenti di difficoltà, aiutano a tirare fuori quel qualcosa di più che non sai di avere e la prova è stata la vittoria di Perugia. La sensazione che arriva a Brescia è che questo momento difficile abbia risvegliato la città di Palermo che si era molto raffreddata e che adesso vuole fare sentire il calore alla squadra. Tutto questo entusiasmo al di là dei valori tecnici è da temere.”
Tecnicamente in questo momento è più forte il Palermo o il Brescia?
“Sulla carta il Palermo perché ci sono più giocatori che hanno esperienze di altri campionati e sono in una Piazza abituata alla Serie A e stare al vertice del campionato. La differenza nel Brescia la faranno le individualità che in questo momento sono esaltati dal gruppo che sta facendo molto di più di quanto ci si aspettava. “
Il Brescia ha al suo attivo 10 risultati utili consecutivi, il Palermo è reduce da una importantissima vittoria in trasferta, che gara ti aspetti e chi, secondo te, sono le squadre candidate alla promozione diretta?
“Mi aspetto una partita molto bella sia da un punto di vista tecnico che di intensità, ma anche da parte del Palermo che darà quel qualcosa in più in termini di tensione emotiva perché questi sono giorni clou per la società. Per la promozione diretta ormai possiamo dire il Brescia, anche se Cellino ad inizio della stagione aveva dichiarato che questo doveva essere un anno transitorio, si sono anticipati i tempi ed chiaro adesso che è l’obiettivo sdoganato è la serie A.”
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