L’azionariato popolare è di difficile attuazione, ma la gente vuole impegnarsi “Giocatori e dirigenti passano, quello che resterà sempre è la nostra maglia”
Le trattative per la vendita del club al momento vanno comunque in un altra direzione
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
Nel suo articolo Valerio Tripi analizza l’idea lanciata dall’ imprenditore palermitano Mirri durante la conferenza stampa. Il padrone della Damir aveva suggerito anche l’ipotesi di un azionariato popolare mettendo a disposizione il conto corrente della Lega intestato al Palermo. E dalle sensazioni che si respirano in città, molti tifosi si dicono disponibili a dare il loro contributo sebbene, scrive il giornale, La direzione che stanno prendendo le trattative al momento seguono altre strade.
L’idea dell’azionariato popolare, sicuramente romantica, tuttavia è di difficile attuazione soprattutto in virtù dei tempi ristretti con cui bisogna avere a che fare in considerazione che l’opzione Mirri scade il 13 marzo e le scadenze per gli stipendi il 18 marzo. Un’operazione del genere avrebbe sicuramente bisogno di molto più tempo per essere definita compiutamente. Ma c’è un’altra ipotesi, quella che il giornale definisce un’altra strada concreta e cioè il cosiddetto ” “Supporters trust”. Si tratta di un modello associativo di tifosi che nel caso della Roma è riconosciuto dallo stesso club. I tifosi giallorossi, proprio attraverso My Roma, hanno anche comprato azioni diventato in parte proprietari del loro club del cuore.
A Palermo l’idea è stata lanciata già da Gabriele Pomar ed Emanuele Lombardo, fondatori del Palermo Football Club 199 Supporters Trust. …“.
Sul sito ufficiale di questa associazione si legge un comunicato abbastanza chiaro.
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