Il gruppo in contatto con Mirri conosce i numeri, ma l’idea dell’azionariato popolare non ha fatto bene
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola
Interessante intervista di Valerio Tripi al presidente rosanero Rino Foschi che fa chiarezza sulle clausole inserite all’interno del contratto con la famiglia Mirri.
Foschi sottolinea che Zamparini ormai non c’entra più niente e descrive le fasi che hanno preceduto l’accordo con la famiglia Mirri affermando che è stato lui che ha trovato un gruppo pronto a comprare il Palermo e che questo gruppo si è messo in contatto con la famiglia Milli che ha poi pagato gli stipendi.
Successivamente la Damir resterà legata a questo gruppo che comprerà il Palermo e continuerà la gestione pubblicitaria.
Ribadisce la sua perplessità rispetto all’iniziativa del crowdfunding poiché ritiene che non sia giusta, che ha rischiato di destabilizzare lo spogliatoio e di avere provato anche un pizzico di vergogna all’idea di chiedere soldi alla gente di Palermo che ha già tante altre difficoltà economiche.
Un passaggio molto importante è quando sottolinea cosa succede nel caso in cui non si riescono a trovare i soldi per gli stipendi di marzo. Scrive il giornale
“Nel contratto c’è scritto che se non riesco a pagare gli stipendi lo farà Mirri in cambio di altri quattro anni di pubblicità. La famiglia Mirri vuole le carte, ma le conosce bene perché il gruppo con il quale li ho messi in contatto le conosce benissimo”.
Inoltre nel caso in cui i Mirri non dovessero esercitare il diritto di prelazione entro il 13 di marzo (e lui ritiene che non lo faranno), il presidente rosanero ribadisce di aver pronti almeno due o tre investitori e sostiene che anche i Mirri sanno bene chi ha lui alle spalle.
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