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Tanti proclami da parte di Stellone alla vigilia di una gara che doveva rilanciare il Palermo nella lotta per la promozione diretta ed invece, come purtroppo spesso accade, la squadra rosanero stecca clamorosamente l’occasione di allungare il passo in classifica e continua a tradire sé stesso ed i tifosi. Nessuna mentalità vincente, solo tanto nervosismo ingiustificato e quasi una resa delle armi al cospetto dell’ennesima squadra mediocre.
Stellone si affida al 4-3-1-2 con Trajkovski dietro le due punte Puscas e Nestorovski. Ritmi lenti ad inizio gara, il Palermo cerca di giocare tra linee di un Venezia molto compatto. Molti errori in fase di disimpegno e di appoggio palla da parte di entrambe le squadre, il primo calcio d’angolo arriva al 30′ ed è favore della squadra allenata da Serse Cosmi.
Palermo troppo rinunciatario, senza grinta, lascia l’inerzia del gioco ad un modestissimo Venezia che, grazie ad una dormita generale della difesa rosanero, al 38′ trova il gol del vantaggio con Bocalon lasciato tutto solo davanti a Brignoli. Si rivedono come una mantra malefico le ultime prestazioni contro Crotone e Cremonese. A lasciare perplessi è il non gioco del Palermo che rende incisivi e più concreti avversari di ben più modesta caratura tecnica.
Nel secondo tempo cambia poco nello schema tattico del Palermo che continua a navigare a vista, senza idee e senza nessuna accellerazione nelle ripartenze. I giocatori rosanero si difendono in modo blando dagli attacchi del Venezia e la gara s’imbruttisce con il passare dei minuti. Al 56′ Stellone manda in campo Falletti al posto di un evanescente Chochev, autentico fantasma a centrocampo, ma la reazione al gol subito tarda ad arrivare. La manovra offensiva del Palermo è irritante, senza costrutto e costellata da errori madornali in fase di appoggio che favoriscono il contropiede dei veneziani che rompono continuamente il gioco.
Al 69′ rigore per il Palermo che Nestorovski ciabatta come peggio non può consentendo a Vicario di compiere la più facile delle parate. Al 77’ Stellone sostituisce Trajkovski con Moreo, il suo ingresso rianima il gioco del Palermo. All’84’ è proprio Moreo a sfiorare il gol con un colpo di testa che Vicario manda in calcio d’angolo. Corner battuto da Falletti e gol di Puscas che riequilibria le sorti della gara. Al 95′ il rumeno fallisce l’occasione di raddoppiare mandando il pallone alto sul fondo.
Finisce 1 a 1 una partita che sembrava già persa e che Stellone è riuscito in qualche modo a recuperare grazie ai due cambi operati nel secondo tempo. Assolutamente imbarazzante la prestazione di Chochev, inconcludente Rispoli responsabile più dei suoi compagni del gol del momentaneo vantaggio veneziano.
Dopo la prestazione contro un avversario di modesto, continuare a sperare nei passi falsi delle dirette concorrenti per centrare la promozione diretta. Il Palermo non ha la mentalità di una squadra che deve fare la voce grossa in campionato, corre a vanvera, non dà mai nessun senso di sicurezza e non riesce ad essere incisiva quando deve esserlo. E’ inspiegabile che i ragazzi di Stellone rinuncino a giocare per quasi tutta la durata della gara e riescono a svegliarsi solo a pochi minuti dalla fine. Il pari contro il Venezia non nasconde lo spettacolo desolante di un gruppo che arriva sempre in ritardo sulla palla e non ha nessun schema di gioco. A salvare il tecnico sono stati i cambi di Falletti e Moreo che sono riusciti a cambiare volto alla partita. Non si riesce più a comprendere l’atteggiamento tecnico dell’allenatore, che dall’inziio del girone di ritorno sembra essere entrato in confusione e non riesce più a trasmettere ai suoi l’atteggiamento vincente e la cattiveria agonistica di inizio stagione, ma senza queste qualità e senza le idee chiare in campo, il cammino verso la promozione diretta si fa davvero duro.
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