ESCLUSIVA – Miccoli: “Io non sono come mi hanno descritto. Avevo un peso sulla coscienza”

“Avevo questo peso da togliere, ho scelto io di venire qui a parlare. Io non ho bisogno di lanciare messaggi ai tifosi, era una cosa mia personale, mi porto da anni il peso di qualcosa che non mi appartiene”.

“Capisco quelli che in questi anni sono andati contro la mia persona. Chi non mi conosce giudica da quello che vede e che sente e da ciò che è emerso si evidenzia un Miccoli che non sono e qualcuno ha fatto le sue valutazioni. Quindi non li biasimo, per questo dico che è una cosa personale, certi atteggiamenti non mi appartengono, volevo liberarmi dopo cinque anni di questo fardello e spero che sia stato un modo utile per farlo. Sono pronto a tutto per dimostrarlo”.

“Il processo poi è un discorso a parte, io lo ritengo assurdo. Come potrei aver mai fatto un’estorsione per cinquemila euro se ogni anno spendevo dai cinquantamila ai centomila euro in beneficienza – commenta Miccoli -, mi sembra davvero allucinante, di cosa stiamo parlando?”.

“L’ho voluta chiarire per mia moglie, per i miei figli, perchè non sono così.A volte ho avuto difficoltà a parlare coi miei bambini e a spiegargli che persona fossi realmente. Poi è chiaro che se prendiamo delle intercettazioni di conversazioni con degli amici, di ognuno di noi, vorrei vedere cosa ne uscirebbe fuori. Magari anche parole che uno non pensa. Questo vorrei far capire. Poi per quanto riguarda il resto, ci sono i miei avvocati, siamo qui, vedremo cosa accadrà. Però ribadisco e ci tengo a sottolineare che sono qui per far capire a tutti che non sono così”.

“Io la amo. Palermo l’ho vissuta a 360 gradi, da Mondello a via Libertà, mi ha fatto innamorare. Sono stato con tutti e ho stretto rapporti bellissimi con tutti. Per me le emozioni che mi ha regalato questa gente sono uniche e mi hanno spinto a rimanere qua fino praticamente alla fine della mia carriera”.