5 puntate alla chiusura di un percorso, all’apocalisse o all’apoteosi. O, magari, nessuna delle due. Cari tutti, il tempo vola e in questi mesi, ne abbiamo raccontate tante e sentite ancora di più: dal primato, agli inglesi, dalla crisi sul campo ad un fallimento che non era presentimento, ma forse qualcosa di più. Resta da capire quale sarà l’ultimo capitolo di una ”telenovela” che alla fine, chissà, potrebbe pure avere un lieto fine; ad esempio arricchita da una promozione, che viaggi all’unisono con un eventuale cessione della società a York Capital Management. Sarebbe una combo meravigliosa, insperata soltanto due mesi fa, ma oggi non più utopistica. Visto che sul campo gli uomini di Roberto Stellone hanno preso ormai la giusta strada e sull’altro campo, quello societario, potrebbero arrivare importanti conferme alla fine di questo mese ( firma di un contratto preliminare?).
Procediamo con calma, procediamo con molta calma. Se non si procede per gradi guardando in faccia la realtà, il tifoso rosanero rischia di smarrirsi in un labirinto dal quale sarà difficile uscire. Quelle narrate sopra, non sono certo illusioni, ma possibilità e per quanto le prime per Giacomo Leopardi aiutassero l’uomo ad essere felice, noi non intendiamo illudere nessuno e quella dittologia sopra citata (promozione-York Capital) rappresenta una possibilità, vera questa volta, senza frottole in pieno stile ”britannico” (ogni riferimento è puramente casuale).
Cosa ci ha insegnato in questi ultimi 5 anni il Palermo? Mai stare tranquilli e dal momento che tutto muta di continuo su ambedue i fronti (campo e società) meglio rimanere concentrati su ogni minimo disguido e non lasciare nulla al caso. Ormai è passato un anno da Palermo-Cesena e le parole di Castori in conferenza stampa tornano più rumorose che mai: “Abbiamo fatto la nostra partita, la palla in porta non potevamo mica buttarcela da soli”. Tifosi, siciliani, appassionati di calcio, la storia non è cambiata e chi pensa che queste ultime partite siano semplici, deve assolutamente riattivare la memoria. Quel Cesena non aveva nulla da chiedere al campionato eppure la partita non l’ha regalata. Il Padova? si sente in giro che: “..Questi possano lasciare la partita perchè la retrocessione è ormai arrivata”. Le partite partono da 0-0, devono essere giocate e spesso anche bene, per essere vinte.
Il passato deve avere insegnato qualcosa a questi ragazzi, come loro hanno insegnato ai tifosi che quando si parla di Palermo, la sofferenza è forse l’ingrediente principale, nonchè essenza del vero tifo, quello puro. ”Tifo”, ecco il lemma che aspettava di essere interpretato, come al solito. Si gioca il 22 di Aprile, il giorno di Pasquetta. Ora non sappiamo se questo sia un bene o un male, ma chiediamo alla gente di riempire, quanto più possibile, il Renzo Barbera e chiediamo di farlo anche con l’ebrezza del vino o della birra pomeridiana. Scherzi a parte, volevamo soltanto specificare e augurare di arrivare quanto più veri e sinceri allo stadio, puri, vivendo il momento quanto più possibile. Da lunedi è questo che conta: conta la gente, conta la spinta, contano i bambini accompagnati dai padri, perchè piccola sarà la loro sagoma, ma grande il cuore, quello che serve davvero.
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