Vice allenatore dei rosanero nell’anno 2017-2018, Michele Fini è oggi il vice allenatore del Penarol. Durante la sua carriera ha indossato diverse maglie, tra le quali quella del Catania (2001-2004), del Cagliari e del Siena.
Intervenuto ieri ai microfoni di Pianetaserieb.it ha detto la sua sulla società palermitana e sul lavoro svolto ad oggi dal mister Stellone. Ecco le sue principali dichiarazioni
Spostiamoci sul fronte palermitano. Cosa ti è rimasto dei mesi, lavorativamente non troppo felici, trascorsi in Sicilia? Come valuti, invece, il rendimento degli uomini di Stellone tra mille difficoltà societarie?
“Per me e Lopez non fu facile entrare a stagione in corso in uno spogliatoio ricco di problemi e di personalità diverse tra loro. Penso, però, che ogni fase della vita permetta di trarre un insegnamento e crescere. Non ho dunque un ricordo segnato da rimpianti o rimorsi. Ciò che il Palermo sta compiendo quest’anno è paradossale, ma rappresenta il bello del calcio. La bravura di Stellone e del suo staff è sotto gli occhi di tutti: ha trasformato le problematiche in carburante per i suoi ragazzi.”
Ad Ascoli è stata una stagione di transizione, in seguito al cambio di proprietà avvenuto in estate. Che idea ti sei fatto del nuovo corso?
“Parto dal presupposto che parliamo di una piazza molto esigente, che però trasmette alla squadra e alla società enorme calore. La mia sensazione è che la nuova proprietà abbia portato una superiore organizzazione: sembra che si stia cercando di dare al marchio Ascoli la visibilità e l’importanza che certamente merita. Vedo tutti i presupposti affinché si raggiunga a breve l’obiettivo della massima serie, che spero venga conquistata quanto prima.”
Salerno è la città in cui hai assaporato per la prima volta la Serie A. L’Arechi negli ultimi tempi è, tuttavia, sempre più un lontano parente dello stadio che conoscesti. La spaccatura tra alcuni settori della tifoseria e il presidente Lotito è lampante: come giudichi la situazione?
“Tutte le piazze calde pretendono determinati risultati. Il pubblico della Salernitana è sempre stato l’uomo in più e credo che, se si allontana dallo stadio, a perderci è soltanto la squadra. Qualsiasi sia il problema con la società bisognerebbe cercare di dare supporto a chi scende in campo, così da aiutare il gruppo a centrare i risultati prefissati.”
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