Un compito difficile, una promozione da conquistare che ha importanti risvolti anche sul piano societario. Ne è consapevole il neo-tecnico del Palermo Delio Rossi che ha firmato con la società di viale del Fante un contratto di 2 mesi, con l’auspicabile prolungamento in caso di promozione. Queste le dichiarazioni ai cronisti presenti in sala stampa:
“Come ho trovato la squadra dal punto di vista dell’umore? Per far qualcosa di radicale innanzitutto ci vuole tempo. Aggiusterò qualcosina. Sull’umore mi è sembrato un gruppo consapevole del momento particolare, il mio compito, da quello che sto capendo proprio adesso è di tenerli esattamente fuori dalle vicende societarie. Bisogna pensare esclusivamente al campo, io ai miei giocatori non voglio dare alibi. Se per caso non facciamo bene deve essere colpa nostra, ma non deve esserci altro. Da quando faccio l’allenatore, ho anche lavorato in situazioni difficili ma se perdevamo non era certo colpa della società. Il mio compito è quello di pensare al campo, mi hanno preso per quello. Non so di cosa state parlando, mi sembra di parlare di Cybernetica (sorride, ndr)
E’ una scommessa, e come quando scommetti, può andar bene o può andar male. La razionalità diceva di dire no, io sono un lavoratore, uno che ha bisogno di stare in campo dalla mattina alla sera. Io in questo momento ho bisogno più di uomini che di giocatori. Voglio vicino a me gente positiva, non gente che si piange addosso. Devo mitigare le cose che non vanno bene e cercare di rafforzare le cose che vanno già un po’ meglio. Non c’è tempo per intervenire. L’esperienza mi dice che non basta dire, ma bisogna anche lavorare per far interiorizzare le cose. La squadra non mi è mai sembrata una squadra senza valori, ma lo dice la stessa classifica. Per questo, questi ragazzi finché la palla rotola vanno sostenuti. Anche per regalare un sogno alla città, una città che ama il calcio.
Che Serie B penso di trovare? Io sono uno di quelli che prende il giornale e inizia dalla fine, non dall’inizio. Leggo prima la Serie D, vado dall’ultima alla prima pagina. Il calcio lo seguo molto, anche se in Serie B negli ultimi anni non ho lavorato. Ci sono delle squadre che se mi chiamano non posso dire di no. Al Foggia avevo dato la mia disponibilità, poi loro hanno fatto altre scelte. Ci sono altre squadre che se mi chiedono la disponibilità, non posso dir di no, davvero. Io a Palermo ho vissuto delle cose bellissime. Voglia di rivincita in Italia? Io ho sempre lavorato e continuerò a lavorare pensando che le squadre che alleno sono il Real Madrid. Io l’anno scorso sono andato in Bulgaria, e sono stato contento. Ma non devo dimostrare qualcosa, forse solo a me stesso. Non ho di questi problemi. Non penso al Lecce, penso al Livorno, solo a quello. Secondo me è una partita determinante, se gli altri sono più bravi tanto di cappello. Se l’allenamento a porte aperte è una idea mia? Non è importante, (sorride, ndr), certo, lo stadio è più vicino a dove sto io.
Idea di un vestito tattico? Dal punto di vista tattico un allenamento mi sembra poco ancora per decidere. Non mi inventerò nulla di particolarmente nuovo. Parto da delle basi fatte da un collega, che ha scelto di fare il massimo. Penso che ognuno porti avanti le sue idee in base al materiale che ha a disposizione. Io vorrei giocare con un mio sistema di gioco ma se valuto che non sarà possibile, mi adatterò.
Prime parole rivolte alla squadra? Non voglio sentire ”io”, voglio sentire il ”noi”. Vorrei che si cominciasse a parlare del ”noi”, in qualità di squadra, di gruppo e di Palermo. In questo momento come ho già detto ho più bisogno di uomini e non giocatori.
Emozioni di tornare a Boccadifalco e l’esperienza in Bulgaria? In Bulgaria è stata una bella esperienza, mi sono confrontato con un calcio diverso, con delle difficoltà di lingua, è stata una esperienza che mi ha arricchito tanto. Tornare qua è emozionante, tutti mi hanno richiamato, io sono legato al magazziniere, al massaggiatore, sono coloro con cui ho vissuto 24 ore al giorno. Vivevo con queste persone, il fatto di tornare 8 anni dopo e rivederli mi ha fatto davvero piacere, abbiamo vissuto momenti intensi, momenti particolari.
Finalmente delle parole vere che mi rassicurano sul buon andamento finale.Il PAlermo va in serie A,se come dice l’allenatore sono UOMINI…se sn giocatori no.