Imborgia sul Palermo e sul mercato estivo
Intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb, l’operatore palermitano Antonino Imborgia, si è soffermato sulla Champions League, per la quale prevede una finale tra i blaugrana del Barcellona e gli olandesi dell’Ajax, sul mercato in Italia e sul “suo” Palermo, squadra per cui tifa e che spera di vedere l’anno prossimo in Serie A.
Ecco le sue parole:
“In Champions League vedo una finale Barcellona-Ajax. Per il mercato italiano non vedo grandi chance. Parliamo di calciatori che hanno valutazioni elevate. E comunque l’Ajax non darà via tutti i giocatori”.
Sul mercato estivo in Serie A:
“Prima bisogna capire chi farà il mercato nelle squadre. Per quelle che sono le voci e da quello che sento la Roma ad esempio deve ancora definire allenatore e direttore, bisogna capire chi allenerà l’Inter così come forse la Juve. Si dovrà capire chi allenerà il Milan. L’unica che rimarrà a livello societario e tecnico per com’è è il Napoli. All’Atalanta tutti danno per scontato che Gasperini rimane, ma bisognerà capire se la Dea andrà in Champions. E mi sembra di capire che ci sia un po’ di confusione alla Fiorentina. C’è ancora tanto da definire, come anche a Bologna”.Sul Palermo:
“Mercato? Dipenderà tanto dalla categoria. Se il Palermo riuscisse ad andare in Serie A – prosegue Imborgia – cambierebbero tante cose. Con entusiasmo, introiti e nuove opportunità gli scenari potrebbero essere diversi. Sono convinto che sabato il Palermo vincerà contro il Cittadella. E poi dovrà sperare che il Lecce faccia un passo falso… Immagino che in Salento lo stadio sarà stracolmo, lo Spezia però è una squadra che ribalta bene il campo e se ha tutti i calciatori in piena forma può mettere in difficoltà gli avversari”.Sui nuovi ruoli della società rosanero:
“Del Palermo so poco, mi limito a parlare dell’aspetto tecnico. Non sento Foschi da quando in estate voleva Zaniolo, aveva avuto un’intuizione fantastica – conclude Imborgia – io avevo un rapporto da consulente con l’ex agente, Rino mi chiese di intervenire ma la Roma non volle cedere il calciatore in Serie B. Lucchesi è uomo di calcio navigato, lo conosco da tantissimo tempo e in un contesto di un certo tipo può dare il suo contributo. Non mi fermerei alle fortune o sfortune dell’ultimo periodo perché il calcio è cambiato e spesso i dirigenti si trovano a combattere situazioni particolari”.
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