Asciughiamoci le lacrime e ripartiamo. Ci abbiamo sperato, ma solo col cuore perché la ragione diceva altro. Non lo abbiamo perso oggi il campionato ma nel girone di ritorno. O forse lo abbiamo perso ad inizio anno quando è iniziata l’ennesima cattiveria di Zamparini, alle spalle di una città che lo aveva osannato.
Quando ha fatto “un ultimo regalo” alla gente di Palermo: la pagliacciata degli inglesi. Lì è iniziata la burrasca a cui la squadra ha cercato di resistere ma ne è stata poi travolta. Assurdo pensare che le vicende di una azienda non incidano sull’umore e la tranquillità dei dipendenti. E ne abbiamo pagato il prezzo nel girone di ritorno.
Lentamente la squadra ha perso smalto, energia, sicurezza, schiacciata dal dover vincere a tutti i costi, stritolata dal dovere ottenere la promozione per salvare la società.
E come spesso accade, lo stress distrugge. Non l’abbiamo persa oggi la promozione; grazie Zamparini, ancora una volta.
Ora, per un po’ di tempo non si parlerà più di calcio, tranne le solite retoriche dichiarazioni dei protagonisti del mondo pallonaro a cui nessuno presterà attenzione. Le attenzioni invece saranno tutte rivolte alle vicende giudiziarie che, sempre grazie a Zamparini, rischiano di mandare il Palermo nell’inferno della serie C.
Per qualche giorno non si parlerà di calcio perché i play-off saranno rinviati in attesa della sentenza di lunedì ed eventuale appello del Palermo.
E proprio lunedì (o martedì), sarà un altro giorno in cui l’ansia del tifoso rosanero sarà messa a dura prova, in attesa del verdetto.
Pensiamo positivo e confidiamo che le tesi difensive degli avvocati del Palermo siano accolte, anche perché onestamente sembrano valide e lasciano buoni margini di fiducia.
Ma se non andasse così, se il club rosa fosse ritenuto colpevole, allora la vera promozione potrebbe essere fare i play-off anche da 5° o 6° oppure, nella peggiore delle ipotesi, mantenere la categoria.
Un altro anno di serie B, con la fedina penale ripulita e soprattutto con Zamparini lontano dal pianeta rosanero (speriamo) alla fine non è una tragedia.
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Caro Carlo ad una A fatta con una squadra au sparagnu che significa retrocedere a dicembre preferisco un altro anno di serie B di consolidamento perchè con i debiti che abbiamo i soldi delle televisioni serviranno a coprirli rimanendo poco e niente
Il problema è che si continua a non capire che attaccare Zamparini significa attaccare il Palermo che continua ad essere processato malgrado un tribubale gli abbia già dato ragione (e di riflesso è come se abbia detto che l’operazione messa in atto da Zamparini and co. era lecita). Ma per noi l’importante è trovare su chi scaricare le colpe.