E’ intervenuto nel corso della trasmissione “Diretta Stadio” del lunedì sera in diretta su Gold78 l’avvocato Di Cintio, commentando la sentenza che ha colpito clamorosamente il Palermo: “Le tematiche del Palermo sono figlie di problematiche che nascono da diverse stagioni sportive. Tutti i club a turno sono danneggiati da un sistema che non ha regole certe. Anche la scorsa estate c’è stato un caos e la Serie B è passata a 19 squadre”.
“Il Palermo ha diritto a un altro grado di giudizio, così come tutti in quanto è previsto dalle norme. Dubito che il consiglio direttivo della Lega abbia una potenza tale da decidere la penalizzazione del Palermo. Potrebbe anche essere ribaltata la situazione nel secondo grado di giudizio. A quel punto cosa succederebbe?”.
“Giustizia uguale per tutti i club? Fare dietrologia è pericoloso, però riconosco che certe decisioni sono criticabili. Palermo e Foggia oggi sono le parti danneggiate. Faranno ricorso, se dovessero avere ragione, ci saranno i contro-ricorsi di chi da questa situazione ne aveva tratto vantaggio”.
“Se dovesse prevalere la linea della Procura Federale dovremmo chiederci come mai sono avvenute certe iscrizioni ai campionati negli ultimi anni. Il Palermo non è l’unico club che negli ultimi anni ha avuto di questi problemi. Vedi Parma, Cesena o altri club. Se una segnalazione arriva a dicembre è quasi normale che si arrivi a fine campionato. Non mi sento di colpevolizzare la Procura Federale per questo”.
“La giustizia sportiva deve tornare a mettere al centro di tutto la competizione. Altrimenti diventa pericoloso. Addirittura si sono soppressi i playout in attesa di un secondo grado di giudizio. Qual è la logica? Non c’è una ratio, c’è semplicemente la volontà di risolvere con estremi rimedi, estremi mali. Ma in realtà si genera un corto circuito. Le norme prevedono che i playout si devono giocare, ci deve essere uno slittamento se il Palermo dovesse retrocedere all’ultimo posto”.
“La prudenza avrebbe suggerito di attendere 15 giorni per gli altri gradi di giudizio e prendere ulteriori decisioni. Non mi sembra che ci troviamo in questo caso ed è strano. Negli altri paesi non succede perchè fanno sport e non politica. Il Tar può bloccare i playoff? Questo non glielo so dire, talvolta il Tar del Lazio ha stupito positivamente e negativamente, quindi non saprei”.
Di Cintio prosegue: “Noi italiani siamo bravi a fare politica, ma la politica sportiva è un boomerang che sta generando dei danni. Si sta dando troppo potere a chi non è in campo. Si ribalta il verdetto del campo. La politica che entra nelle competizioni, è il male di esse. Deve partecipare chi merita, non ci devono essere ingerenze politiche”.
“Il Palermo ha l’obbligo di tutelarsi fino all’ultimo momento. Questo aggiungerà problematiche su problematiche per lo svolgimento dei futuri campionati. Penso che ci sia la volontà di risolvere molto velocemente da parte della politica sportiva”.
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