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Avevo 23 anni quando ho vissuto la radiazione del Palermo…

Riceviamo da un tifoso e volentieri pubblichiamo.

Ho parlato poco in questi giorni. Ha prevalso la rabbia e la nausea.
Avevo 23 anni quando ho vissuto l’ultima radiazione del Palermo. E me la ricordo ancora…
Ricordo un periodo di profondo dolore calcistico, di angoscia,di disperazione. Il Palermo di Zamparini ancora ce lo sognavamo: quello era un Palermo mediocre, che arrancava e vivacchiava in serie B senza grandi ambizioni. Eppure eravamo disperati lo stesso. Non avevamo ancora conosciuto il grande calcio però soffrivamo ugualmente.

Furono giorni convulsi, irrequieti, dove c’era fame di notizie; si cercavano disperatamente segnali positivi, speranze, qualche dichiarazione che desse ottimismo, qualche buona notizia a cui aggrapparsi. Ecco perché oggi capisco tanti miei concittadini tristi e preoccupati.

Come oggi, si leggevano parole di sdegno, intenzioni di non arrendersi, di lottare su tutti i fronti. Si parlava di ingiustizie e si faceva il paragone con altre situazioni simili o anche più gravi che si erano poi comunque salvate. Esattamente come oggi.
Oggi a distanza di 30 anni sto vivendo lo stesso senso di frustrazione sebbene mitigato da qualche informazione in più.

Oggi come ieri però non so se continuare a disperarmi o rassegnarmi subito.
Se 30 anni fa, ingenuamente ci speravo oggi non credo più nella politica, nella giustizia, nel condannare solo i colpevoli.
Hanno già deciso ed il comunicato di oggi ne è l’esempio. Se non scoppia un pandemonio, non tornano indietro. Il calcio sa calpestare tutto e tutti. È un potere forte. Occulto, subdolo ma forte. E soltanto un altro potere altrettanto occulto e forte può contrastarlo, la politica.

L’Italia intera ha gridato allo scandalo per i fatti di Frosinone o le telefonate del Parma, ma non è successo niente. Il calcio tritura tutto, legittima tutto, se ne fotte. Ecco perché avendo deciso di crocifiggere definitivamente Zamparini(finalmente!), andranno avanti per la loro strada, imperterriti e incuranti di regole, leggi, ricorsi eccetera… E noi rischiamo di fallire.
Anche perchè ho paura che qualche sciacallo palermitano non aspetti altro per approfittarne.
E i tifosi? Ai tifosi non resta che urlare, protestare, sperando forse nell’aiuto di qualche palermitano forte.
Con affetto
CC