La memoria dell’ex presidente.
Accuse alla De Angeli: «Non volle i controlli di natura gestionale».
L’affare Alyssa: «Credito vero, sarà pagato».
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola
Nell’articolo di Riccardo Arena le tesi dell’ex presidente rosanero Giammarva.
“E la Covisoc che ci stava a fare? Il tribunale fallimentare è meno credibile della Procura e della tesi accusatoria dell’ufficio inquirente di Palermo? I periti nominati dai giudici civili sono meno attendibili del consulente tecnico dei pm?”
Sono queste le domande che pone Giovanni Giammarva, condannato dal Tribunale Federale a due anni di inibizione nel processo contro la società rosanero.
L’ex presidente rosanero non ci sta a passare per la pedina compiacente delle azioni di Zamparini cosa che invece gli contesta la procura.
Giammarva fa notare come la Covisoc nel corso delle sue indagini ha sempre espresso parere favorevole per i bilanci del club rosanero perché la società aveva assolto tutti gli adempimenti previsti dalla normativa. Ed anche sull’affare Mepal-Alyssa la commissione di vigilanza della Federcalcio era al corrente di tutto.
E sulla Covisoc lo stesso tribunale fallimentare di Palermo si era espresso dicendo che la commissione aveva valutato i bilanci di molte società professionistiche con molta indulgenza, società che come il Palermo erano ricorse alla cessione del marchio a società consorelle per effettuare delle ricapitalizzazioni parziali.
A proposito della signora De Angeli si leggono sul giornale le parole di Giammarva secondo cui “la stretta collaboratrice di Zamparini non avallò la mia legittima richiesta di effettuare i necessari controlli periodici (anche mensili) di natura gestionale, economico e patrimoniale…”
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