Le motivazioni della Cassazione, che hanno portato all’inammissibilità del ricorso della Procura di Caltanissetta contro Giammarva, sono un assist per il club rosa in vista dell’udienza di giovedì.
Il Palermo ha una carta in più da giocarsi davanti alla Corte d’appello federale.
Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola
Interessante articolo di Benedetto Giardina che descrive nel dettaglio la spinosa faccenda Mepal-Alyssa al centro delle indagini nate presso la Procura di Palermo ed a cui ha fatto riferimento anche la Procura Federale Figc per chiedere la retrocessione della società rosanero.
Ebbene proprio dalla magistratura ordinaria potrebbe arrivare una grossa mano per i legali che giovedì in udienza cercheranno di dimostrare l’estraneità del club rosanero.
La Cassazione infatti, scrive Giardina “ha congruamente evidenziato come non vi siano elementi obiettivi per ritenere che l’operazione Alyssa possa essere considerata «fittizia » con la società lussemburghese, al centro della decisione degli organi di giustizia sportiva di retrocedere il club rosanero…”
Come sappiamo la procura di Caltanissetta ha condotto una inchiesta parallela dove erano accusati anche il giudice Sidoti e l’ex presidente rosanero Giammarva; e proprio la sesta sezione della Cassazione ha messo nero su bianco che l’operazione Alyssa non fu fittizia. Questo grazie al pagamento di una prima tranche di 4 milioni di euro e altre due rate da 7,5 e 5,7 milioni di euro che Alyssa ha poi saldato.
Tuttavia la procura di Palermo e anche la Procura federale della FIGC ritiene che questi 4 milioni partano da un conto bancario intestato a Greta Zamparini, figlia dell’ex patron.
Dunque da un lato la Cassazione che ritiene non sussistano elementi per considerare fittizio il credito atteso da Alyssa che invece dall’altra parte viene ritenuto inesistente e tiene il Palermo sospeso tra la B e la c.
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