Assist per la Corte. Palermo ora freme
Domani si discute a Roma il ricorso in appello. Almeno duemila tifosi al seguito.
Le motivazioni della sentenza della Cassazione sul caso Alyssa aiutano il club.
Giammarva aveva ragione: fu regolare la cessione del logo a società di scopo.
La difesa punterà anche sul fatto che Zamparini non è stato punito.
Questo il titolo del Corriere dello Sport, oggi in edicola
L’articolo di Paolo Vannini pone l’accento sulle motivazioni pubblicate dalla Cassazione che entrano direttamente nel merito della vicenda Mepal-Alyssa cioè il nodo su cui si fondano le accuse della Procura FIGC e cioè il falso in bilancio contestato a Zamparini e al club rosanero. “…i giudici della Suprema corte scrivono che non vi sono elementi obiettivi per ritenere che l’operazione Mepal-Alyssa sia fittizia, essendo stata articolata sul pagamento effettivo di una prima tranche di 4 mln di euro del debito e sull’assunzione di una personale garanzia fideiussoria di Maurizio Zamparini, che lo esponeva realmente alle pretese dei creditori dell’Us Città di Palermo”.
Insomma, scrive Vannini, per quanto sia stata spregiudicata l’operazione sicuramente non viene considerata falsa anche in virtù del pagamento di altre due tranche la cui ultima rata scade il 30 giugno.
Scagionato ex presidente Giammarva ed avvalorata sempre più la sua tesi che la Covisoc non ebbe nulla da obiettare al momento dell’iscrizione della squadra.
Una sentenza, quella della Cassazione, di cui non si può non tenere conto ed è su questo che punteranno forte i legali del club che domani pomeriggio si troveranno in udienza alla Corte di Appello Federale.
In chiusura di articolo il Giornale scrive del corposo esodo di tifosi rosanero verso la capitale per esprimere la delusione e la rabbia di una città che chiede semplicemente rispetto.
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