Attraverso un’analisi dell’articolo di Benedetto Giardina, sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, cerchiamo di capire in sintesi quale sono state le ragioni per cui la Corte federale d’Appello ha trasformato la richiesta del tribunale Federale, dalla retrocessione in Serie C alla penalizzazione di 20 punti.
In sintesi. possiamo dire che la Corte di Appello ha ritenuto che il Palermo fosse colpevole ed abbia commesso violazioni gravi “….«peraltro reiterate nel tempo, indice di una gestione economico-finanziaria e patrimoniale della società lontana dalle regole di prudenza
contabili, nonché dai principi di lealtà e probità sanciti dal nostro ordinamento settoriale».
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Tuttavia ha ritenuto che la penalizzazione di 20 punti fosse congrua ed equilibrata nonchè adeguata e proporzionale alla gravità delle violazioni accertate poiché la corte non aveva strumenti sufficienti per definire esattamente l’effettivo falso in bilancio. Ecco perché ha trasformato la retrocessione in una penalizzazione di 20 punti più una multa di mezzo milione.
Una sorta di insufficienza di prove rispetto alla quantificazione delle voci di bilancio alterate.
Scrive Giardina: In poche parole manca la certezza delle prove sui quattro falsi in bilancio che avrebbero permesso al Palermo di iscriversi a tre campionati di fila.
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