Il castello di carta costruito Arkus Netrwork sta crollando. Ormai rimangono pochi pezzi, scrive Benedetto Giardina nel suo articolo sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola, e questi pezzi sono ormai esiliati a Roma.
Tra la proprietà ed il presidente Albanese volano gli stracci e iniziano a dimettersi quasi tutti. Macaione si dimette da presidente di sporting network e dal CDA si dimette anche il consigliere Coco. La società resterà in vita, scrive il giornale, fino al 5 luglio giorno in cui è convocata l’assemblea dei soci proprio il giorno dopo in cui la Covisoc avrà escluso il Palermo dal campionato di serie B.
Macaione si è dimesso dalla presidenza di Sporting network ma non da vicepresidente del club rosanero
E nell’articolo sono riportate le sue parole ai tempi in cui stava per insediarsi la nuova proprietà, che scrive il giornale, non si può certo dimenticare che sia stato lui a portare grazie al mio aiuto e a quello di alcune banche italiane faremo sedere al nostro tavolo alcuni fondi di investimento…”.
E la beffa aumenta se si pensa che il Palermo stava per essere ceduto ad uno dei fondi più solidi al mondo, York capital.
In chiusura di articolo, Giardina scrive che la Federcalcio starebbe valutando possibili azioni legali nei confronti della proprietà.
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