Il tempo delle chiacchiere e delle minacce è finito. E’ venuto il momento, ed è questo, in cui un popolo deve decisamente rialzare la testa e dire basta!
Basta ad anni di colonizzazione, anni di tappeti rossi stesi al padrone di turno che promette mare e monti, ti porta in alto su nel cielo e ottenuto ciò che voleva ti abbandona, scaraventandoti giù in basso, fino a raggiungere il punto più profondo dell’inferno.
Quel che è stato è stato e dovrà restare il monito perpetuo per il futuro. Un futuro che è già iniziato. Chiunque ha a cuore le sorti calcistiche di questa città deve mettere da parte polemiche e inimicizie personali per fare quadrato attorno a quella che sarà la nuova squadra di calcio che rappresenterà la 5ª città d’Italia.
Lo scorso anno Bari ed Avellino sono fallite e sono ripartite dalla serie D, un anno appena e sono ritornate fra i professionisti!
Vale la pena a questo punto ricordare quanto accaduto lo scorso anno alla società irpina, quando si paventava il fallimento del club dopo la bocciatura della Covisoc che aveva valutato non idonea la fideiussione per l’iscrizione al campionato di serie B.
Il Patron Walter Taccone nel promettere battaglia contro le istituzioni, minacciava di andare a prendere uno per uno i giornalisti colpevoli di raccontare quanto stava accadendo https://www.sportavellino.it/video/taccone-choc-contro-i-giornalisti-vi-vengo-a-prendere-uno-a-uno/
Mentre Taccone iniziava una inutile battaglia giudiziaria ricorrendo al Collegio di Garanzia del Coni e successivamente al Tar, che il 7 agosto 2018 decretava la fine dell’Avellino calcio, il sindaco Vincenzo Ciampi scendeva in campo con un bando per affidare il progetto sportivo alla cordata ritenuta più idonea.
La spuntava il 9 agosto Gianandrea De Cesare con il gruppo Sidigas già proprietario della Scandone Basket che sconfiggeva Enrico Preziosi, patron del Genoa, sempre lui, che insieme all’imprenditore locale Marinelli aveva provato ad acquisire il titolo sportivo del club irpino.
In pochi giorni nasceva la Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica che dopo un campionato disputato fra i dilettanti il 12 maggio 2019 veniva promosso in C, ad un anno dall’esclusione dal campionato di Serie B. Dopo la promozione il cambio della denominazione sociale in Unione Sportiva Avellino 1912.
Memori di quanto accaduto e di quello che sta accadendo alla nostra squadra di calcio, ed a prescindere da quelle che saranno le mosse dell’attuale proprietà dell’U.S. Città di Palermo, prima di iniziare un nuovo corso il popolo rosanero deve pretendere, chiedendolo a gran voce, il rispetto di tre requisiti fondamentali ed imprescindibili:
1) TRASPARENZA
2) LEGALITA’
3) RISPETTO
Palermo non dovrà essere più terra di conquista per nessuno. Fuori affaristi, speculatori e ciarlatani di ogni genere dalla nostra città. Si rinasce dalla ceneri e si dovrà farlo a testa alta.
Liberiamo Palermo!
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