INTERVISTA A TUTTOLOMONDO – Il Palermo, come ben noto ormai, non si è iscritto in Serie B a causa di tre motivi: la mancata fideiussione consegnata in tempo, il mancato pagamento degli stipendi e il mancato pagamento della multa di 500.000 nei confronti della FIGC. Salvatore Tuttolomondo, nonostante questo, in un’intervista a TMW al collega Alaimo, ha voluto ribadire che il Palermo giocherà in Serie B l’anno prossimo e che i fatti gli daranno ragione, ve la riportiamo integralmente di seguito:
Tuttolomondo, niente fideiussione, niente stipendi ai calciatori: il Palermo probabilmente non si iscriverà alla Serie B.
“Non è così. Questo lo sta sostenendo lei”.
Cosa è successo?
“Per quanto riguarda la fideiussione, l’ho già spiegato, abbiamo subito una truffa che è stata oggetto di denuncia”.
Lunedì 24 intorno le 17 il suo dg, Lucchesi, con toni trionfalistici aveva annunciato il pagamento degli stipendi. E anche lei.
“Io non ho detto che gli stipendi sono stati pagati. Martedì mattina sapevo come stavano le cose. Lucchesi il lunedì pomeriggio alle 17 ha detto una cosa corretta, poi sono successe cose esterne al nostro operato. I soldi c’erano e ci sono ancora”.
La banca via PEC vi ha comunicato che i bonifici non sono partiti perché non avevate soldi sul conto.
“Non è così. La banca ha detto i bonifici non erano stati disposti per la mancata provvista prevista. Oggi il nostro primo interesse non è rispondere alla piazza, ma agli organi preposti per l’iscrizione al campionato di Serie B”.
Scusi, ma a parte gli stipendi, la multa di 500.000 alla FIGC l’avete pagata? Era un altro requisito necessario per l’iscrizione al campionato di B.
“Non è stata pagata. Ma i soldi sono accantonati, per la multa così come per gli stipendi. I pagamenti sono stati sospesi per una forma di autotutela dopo che siamo stati truffati con la vicenda della fideiussione Lev Ins che non ci è stata inviata dal broker”.
La squadra si è schierata contro di voi attraverso un comunicato. Pagherete gli stipendi?
“La squadra come tutti i creditori sarà soddisfatta. Il primo obiettivo è assicurare l’iscrizione. La mancata iscrizione passa da una serie di passaggi. C’è ancora adeguato spazio temporale”.
Quindi pagherete gli stipendi ai calciatori?
“Siamo i proprietari del Palermo. Faremo fronte a tutti gli impegni. Per noi gli stipendi sono debiti come altri. Pagheremo tutti i creditori del Palermo con le dovute forme tecniche. Io non scappo da Palermo, ma sicuramente non vado per trovare una serie di facinorosi”.
L’intermediario di EVC Carlo Camilleri – che ha fatto da tramite per l’emissione della polizza da parte di A.S.Broker con Lev Ins – ha dichiarato di avervi chiesto il pagamento della polizza il 17 giugno e di averlo ricevuto il 24.
“Il broker è stato oggetto di denuncia in sede penale. Ribadisco con determinazione che non è come ha raccontato il broker. La città di Palermo dovrà rivedere la posizione nei nostri confronti, risponderò con i fatti”.
Che ruolo ha avuto per la fideiussione l’ex presidente del Latina fallito, Benedetto Mancini? Aveva lavorato con Lucchesi proprio a Latina.
“Mi ha presentato gli esponenti della Lev Ins dopo quello che è successo. Non lo conoscevo prima. Lui mi conosceva attraverso alcuni comuni conoscenti. Io fino a un mese e mezzo fa non conoscevo neanche Lucchesi. È arrivato a Palermo attraverso alcune conoscenze. L’ho conosciuto ad aprile”.
Aveva valutato anche altri dirigenti?
“Assolutamente no. Ho valutato lui perché conosceva altri nostri soci. Mi è venuto a trovare a Roma, ho avuto conferma che fosse un professionista capace e questo mi è bastato per affidargli il mandato”.
Le ultime esperienze di Lucchesi (Pisa, Latina, Lucchese) non sono andate benissimo…
“Nella vita esistono anche le casualità”.
Comunque la vostra prima esperienza nel calcio non sta andando benissimo. Non è un bel biglietto da visita, non crede?
“Chi ha detto che è andata male? Oggi il nostro biglietto da visita è immacolato. Noi abbiamo subito un reato, questo credo basti e avanzi”.
Tornerà a Palermo?
“Appena mi sarà garantita una situazione ambientale congeniale si. Ricordo che ci siamo accollati i debiti del Palermo, meritiamo considerazione diversa, a cominciare dal primo cittadino”.
Cosa si sente di dire alla città?
“Giudicateci dai fatti, non dalle chiacchiere”.
I fatti al momento dicono che il Palermo non farà la Serie B, che i calciatori non hanno ricevuto gli stipendi e che la multa alla FIGC non è stata pagata.
“Al momento, appunto”.
Davvero è convinto che il Palermo il prossimo anno farà la Serie B?
“Per quanto ci compete assolutamente si. Non lo dico solo io, ma anche i nostri legali. Laddove si verificasse che ci rifiutassero l’iscrizione impugneremmo il provvedimento”.
Scusi, ma come ci siete finiti da un broker di Spoleto?
“Siamo passati attraverso un contatto che ci ha portato a questo broker. Lui e altri sodali suoi sono oggetto di indagine. Io ho chiesto la fideiussione il 10 giugno”.
Albanese e Macaione praticamente hanno preso le distanze da voi.
“Forse a Macaione lo ha chiesto qualcuno in Banca d’Italia di dimettersi… era presidente di Sporting Network e vice presidente del Palermo, una situazione che gli avevo anche contestato. Albanese eventualmente se ne assumerà le responsabilità. Lui come il Signor Dragotto (Sicily by Car ex sponsor del Palermo, ndr) che ci ha definito millantatori, noi la diffamazione non la accettiamo e la puniamo energicamente”.
A proposito, Macaione quando il Palermo era stato retrocesso in C, per conto vostro si era interessato al Trapani. Lo sa, vero?
“Un mese fa quando ho saputo che stava trattando gli ho fatto una diffida formale”
Quando vi siete accorti che qualcosa poteva andare male e quindi avete revocato i pagamenti?
“I primi sentori intorno le 17.30-18. Tutto procedeva per il meglio, il nostro amministratore delegato era andato a Firenze. Stavamo cazzeggiando nella pausa pranzo perché avevamo messo a posto. Ci dicevano che la fideiussione stesse per arrivare. Dopo innumerevoli telefonate si avvicinava l’orario e quindi abbiamo fatto opera di autotutela dell’investitore. I calciatori rispetto alla Federazione sono privilegiati, ma rispetto alla giustizia ordinaria sono creditori come altri e quindi abbiamo preso una scelta coraggiosa”.
Scusi e allora perché avete mandato il segretario Lorenzo Farris a Roma per ritirare la fideiussione da consegnare?
“Non è così. Farris era a Roma per altri motivi. Non ho mai mandato nessuno a Roma per la fideiussione, Farris aveva anche altri interessi. Il segretario Francavilla poi ci ha detto che era a Roma, così ho chiamato EVC e ho detto di dare il cartaceo che non è arrivato”.
E perché successivamente avete detto a Farris di andare a Milano in Lega?
“Non l’ho deciso io, ma il segretario generale Francavilla. Non avevamo la fideiussione, mica potevamo prendere in giro la Lega”.
Quando qualche giocatore del Palermo ha chiesto riscontro dei pagamenti non gli è stato detto che i bonifici erano stati revocati. Anzi…
“Di questo non ne so nulla. Non ne ne sono al corrente. La domanda andrebbe fatta a Lucchesi”.
TLM: imbroglioni o coglioni?