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Settimana torrida per il Palermo tra Covisoc, Cda e commissario
Dal sogno della A all’incubo della D
Giovedì il verdetto dell’organo di controllo sulla mancata fideiussione e gli stipendi
Ultimi giorni. Il Palermo appeso a un filo.
Ma per il Palermo è sempre più concreta la prospettiva D.
Possibile un appello. In caso di giudizio negativo la società può ricorrere pagando una tassa di 15 mila euro.

Questo il titolo del Giornale di Sicilia, oggi in edicola

Nell’articolo di Benedetto Giardina tutte le tappe di questa settimana caldissima per le vicende del club rosanero. Giovedì la Covisoc si esprimerà sulla richiesta di iscrizione presentata dal Palermo; venerdì si riunirà l’assemblea dei soci per valutare eventuali azioni future e sempre venerdì il Palermo sale in tribunale per evitare il commissariamento richiesto dalla Federcalcio.
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Dal sogno della serie A all’incubo della D sono passati soltanto 50 giorni e quella col Cittadella potrebbe essere l’ultima gara tra i professionisti per una società che si avvia ormai alla fine perché l’organo di controllo della federazione, giudicando la richiesta del club rosanero, non avrà fra i suoi documenti ne la fideiussione né gli stipendi pagati né la multa pagata, stabilita dalla Corte d’Appello.

Non ci sono spiragli mancando questi documenti e il Palermo potrà appellarsi entro il giorno 8 luglio pagando una tassa di 15 mila euro a fondo perduto e non rimborsabile , ma una tassa obbligatoria senza la quale il ricorso diventerebbe inammissibile.

Sarà lì che i Tuttolomondo dovranno decidere se versare questi denari per continuare a far valere le proprie ragioni o meno.
Il giorno dopo il parere della Covisoc, il Palermo cercherà di evitare il commissariamento, chiesto dalla procura federale ai tempi degli inglesi, per incertezza amministrative e per cui il tribunale ha nominato l’avvocato Guerrera come curatore speciale.

Sempre venerdì, giornata di riunione dell’assemblea dei soci che a questo punto avrà già conosciuto il parere della Covisoc e che dovrà prendere una decisione netta: o versare 15 mila euro per fare ricorso o alzare bandiera bianca.
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