L’arrivo, i grandi progetti poi i guai del club: così la panchina a lui cara è svanita.
Tutto è successo in 17 giorni: il suo nome era sembrato perfetto per la rinascita.
Al suo arrivo aveva detto: «Finalmente qui per aprire un ciclo vincente».
Questo il titolo della Gazzetta dello Sport , oggi in edicola
Nell’articolo di Giovanni Di Marco la delusione e l’amarezza del tecnico marsalese Pasquale Marino che finalmente poteva realizzare il progetto di allenare vicino la sua Marsala. Una scelta che aveva convinto e reso felice anche la famiglia e gli amici marsalesi, tifosi dei rosanero solo anche per contrapposizione ai cugini del Trapani.
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Un nome, quello di Pasquale Marino, su cui Arkus network aveva costruito gran parte della sua credibilità e che agli occhi dei tifosi, era garanzia di un progetto serio che invece alla fine si è rivelato un autentico bluff. Eppure, scrive il giornale, qualche amico marsalese lo aveva messo in guardia dall’avere dato tutta questa fiducia a Lucchesi, reduce da numerosi fallimenti e diventato troppo presto uomo di fiducia dei Tuttolomondo così come lo era stato anche di Follieri altro soggetto discusso che nei mesi precedenti aveva provato ad acquisire il Palermo.
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Marino aveva rifiutato la panchina del Chievo proprio in virtù dell’offerta di Lucchesi e finalmente volevo sedere su quella panchina che già qualche volta gli era stata offerta ma come lui stesso aveva detto in conferenza stampa, soltanto dopo che si era accordato una volta con l’Udinese e quella successiva con il Parma.
La sua esperienza in rosanero è durata soltanto 17 giorni, dal 7 al 24 giugno, data in cui non presentando la documentazione richiesta il Palermo andrà incontro ad un verdetto certo, l’esclusione dal campionato di serie B.
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