Il Sindaco vuole evitare candidature a rischio.
Inammissibili le richieste di chi è già presidente di club.
Altre condizioni:la iscrizione in D e business plan di 3 anni.
Nell’articolo di Giuseppe Leone sulla Gazzetta dello Sport, oggi in edicola, i criteri e le condizioni che dovrebbe prevedere il bando che il sindaco Orlando diramerà una volta decretata la fine della u.s. Città di Palermo.
Da quello che trapela da Palazzo delle Aquile, il sindaco vorrebbe considerare molte delle proposte fatte dal Movimento 5 Stelle tra cui la più importante è quella di non dare la società a chi possiede quote di altre società iscritte in altri campionati.
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In questo modo, il modello Bari non sarebbe più da ritenere esemplare poiché la società pugliese fu affidata dal sindaco a De Laurentis facendogli però sottoscrivere una penale di 50 milioni di euro se il patron del Napoli dovesse cedere il Bari una volta raggiunta la serie A.
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Ma questo Orlando vuole evitarlo poiché vorrebbe non permettere ad un acquirente di rilevare il Palermo se ha già un’altra società calcistica. Il modello Bari invece può servire da esempio per quanto riguarda la tempistica. Il bando venne pubblicato il 23 luglio e scaduto dopo 8 giorni.
Orlando aspetta il parere della Covisoc domani per preparare tutto e dare la definitiva accelerata dopo il 12, quando si sarà espresso definitivamente il consiglio federale.
L’idea è quella di chiudere tutta la pratica entro fine luglio.
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Ma finora dov’è stato Orlando? Mentre già da tempo c’era l’evidenza che il Palermo stava scivolando verso il baratro della radiazione, lui si dedicava a dire che vuole accogliere tutti i migranti e a fare festa con i gay. Mi sa che vuole fare la serie d con questi.