Nell’articolo di Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola, le condizioni e le cifre immesse da Club che in precedenza hanno vissuto la stessa situazione del Palermo e hanno dovuto presentare richiesta di iscrizione alla federazione.
Esattamente un anno fa la stessa situazione è toccata a Bari, Avellino, Modena e Cesena. Anche lì un bando comunale con la raccolta delle manifestazioni di interesse di diversi soggetti per ripartire dalla serie D.
Fondamentale è sviluppare le attività giovanili e femminili ma soprattutto versare un contributo di 150 mila euro alla Federazione, corredato da un businnes plan di 3 anni.
A Modena, scrive Giardina, lo scorso anno nel bando venne inserita anche una clausola che prevedeva l’eventuale previsioni di reimpiego del personale, rimasto senza il proprio lavoro dopo il fallimento del club.
A Bari invece si chiese l’attribuzione di un titolo sportivo di una squadra di serie C ma la cosa non andò in porto.
In nessun bando, scrive in conclusione Giardina, è stato messo qualche paletto rispetto alla possibilità che nuovi acquirenti possono avere su di sé indagini in corso o siano state messe restrizioni per soggetti che abbiano già altre società professionistiche, la cosiddetta comproprietà.
Altre News
Palermo, sempre meno spettatori al Barbera
Palermo, Dionisi in conferenza stampa: la nota
Palermo, chi è Mattia De Sciglio: da promessa del Milan ai trionfi con la Juve