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Vorrei conoscere la verità… ma non la sapremo mai

Oggi, a babbo morto, mi piacerebbe sapere cosa passa per la testa degli autori di questo scempio, che sensazioni hanno i responsabili, i carnefici del glorioso club rosanero che in pochi mesi hanno distrutto. Polverizzato 33 anni di storia, dignitosa, onesta che non passerà alla storia come le gesta del Barcellona ma che si era ritagliata, fra alti e bassi, una dignitosa esistenza nei campionati professionistici.
Mi piacerebbe proprio sapere come sta passando la giornata la signora De Angeli responsabile di aver preferito e ceduto ad Arkus il pacchetto azionario che il signor Zamparini aveva consegnato nelle sue adorabili mani.

Mi piacerebbe sapere come vive la decisione il signor Macaione, vergognosamente palermitano, che aveva speso parole di elogio per questa nuova proprietà.
Mi piacerebbe sapere cosa pensa tutta la nidiata Arkus (inclusi figlioletti, nipotini e fratellini), di tutto quello che ci hanno detto in un paio di mesi e di cui puntualmente non si è verificato nulla. Parlano i fatti, come amano sparare loro.
Mi piacerebbe vedere quella faccia da….. di Lucchesi (en plein, 4 su 4 fallimenti), uno che appena si avvicina ad un esponente del calcio lo costringe a toccarsi. Che fine carriera triste e vergognoso. Perché ovviamente ha finito di lavorare.

E che dire di Bergamo? Solo a guardarlo ti gratti.
Però qui siamo tutti colpevoli di superficialità. Arkus ce lo aveva praticamente detto che l’obiettivo era la morte: se si sono presentati con Lucchesi (fallimenti a raffica) e Bergamo, liquidatore di professione, il messaggio era chiaro.
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In ultima analisi mi piacerebbe sapere che sensazioni sta vivendo il signor Zamparini, (a cui auguriamo una giustizia molto ma molto giusta), che tanti mesi fa, dopo aver ricevuto la notizia da parte del tribunale fallimentare di Palermo, aveva fatto salti mortali per impedirlo, così come si è adoperato in un ridicolo giro di valzer con gli inglesi, per poi cedere agli strateghi di Arkus, per mano della sua fidata De Angeli.
Al di là delle frasi di circostanza e delle dichiarazioni di facciata (a cui non daremo più spazio) che ormai fanno soltanto arrabbiare i tifosi, sarebbe bello conoscere la verità. Sarebbe bello sapere chi ha venduto l’anima a chi.
Ma questa evenienza, cari amici lettori, non si verificherà mai. Non perdiamo tempo a chiederci il perché, perché la verità non la sapremo mai.
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Non sapremo mai se è un fallimento accidentale o altro.
Forse c’erano due strategie: una legata alla promozione che avrebbe salvato capra e cavoli , sistemato i conti della società e consentito probabilmente di rivenderla guadagnando pure qualcosa, mentre il processo andava avanti.
E poi l’altra strategia, quella riuscitissima.
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E non sapremo mai se dietro a tutto c’è sempre la stessa regia. Se perfino la Covisoc nella sua PEC parla di alcuni pagamenti di presunti debiti sociali siano stati eseguiti da soggetti che non corrispondono al socio controllante… ecco che un’ombra appare minacciosa. Ma anche lì una verità che non si conoscerà mai.
Oltre al danno c’è anche la beffa, di essere morti e non sapere come e perché…