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Gravina prepara il libro nero dei dirigenti indesiderati, quelli che falliscono e poi rientrano. Come Lucchesi…

Fabrizio Lucchesi

>Mai più avventurieri al timone dei club: è partita la rivoluzione di Gravina.
Il calcio prepara la grande Black List.
153 le società fallite dal 2002 al 2018. Un tristissimo elenco che ha coinvolto società gloriose che hanno fatto la storia della serie A, come la Fiorentina, il Napoli, il Torino, il Parma, il
Bari, il Cesena.
Milioni di tifosi senza squadra. Le disavventure finanziarie dei rispettivi club hanno lasciato senza squadra dieci milioni di tifosi in tutta Italia dal 2002 al 2018.
Sono tre i fallimenti del Gela. Il record tristissimo dei fallimenti spetta al Gela, che in questo periodo, dall’inizio degli Anni Duemila, è stato costretto a portare i libri in tribunale a tre riprese.
Dall’inizio del millennio, sono scomparsi di media 9 club a stagione. Da qui la volontà della Figc di chiudere la porta a chi non dà garanzie assolute.

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Chissà se la triste vicenda del Palermo sia stata determinante per dare un’accelerata al provvedimento, però ci stanno lavorando alacremente.
Interessante articolo di Angelo Carotenuto che sul Corriere dello Sport, oggi in edicola, ci informa della grossa rivoluzione che intende fare il presidente Figc Gravina, attraverso la creazione di una black list per impedire a dirigenti indesiderati di uscire dalla porta e rientrare dalla finestra.
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La situazione delle società che ogni anno falliscono sta diventando molto pesante: dal 2002 ad oggi sono 153 le società fallite, moltissime in serie C, qualcuna in serie B.
Per fronteggiare questa emorragia, la Federcalcio vuole evitare che dirigenti usciti dalla porta con un fallimento siano pronti a rientrare dalla finestra vestendo l’abito di
nuove società. Il caso Lucchesi è emblematico da questo punto di vista. Tre fallimenti alle spalle ed ancora operativo!
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Per volontà del presidente Gravina, la Federazione “si sta dotando di un database in grado di gestire la documentazione relativa ai fallimenti degli ultimi anni e alle responsabilità individuali“, si legge sul giornale.
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