Nel corso della conferenza stampa di presentazione del bando che individuerà i soggetti ritenuti più attendibili da una commissione appositamente creata dal primo cittadino, il sindaco Orlando ha puntualizzato alcuni passaggi importanti.
“E’ richiesto un piano triennale, almeno. Chi vuole comprare il Palermo deve dirci che intenzioni ha. Vogliamo garanzie anche sui progetti delle giovanili e del calcio femminile. Sarà valutato positivamente il coinvolgimento di soggetti che non hanno già la gestione di altre squadre di professionisti. Il Palermo, deve essere una priorità, non satellite o vivaio di altre società. Attenzione, può partecipare chiunque, ma ci saranno dei criteri di valutazione. Chi avrà un’altra squadra sarà valutato diversamente”.
“Chi è pronto a garantire almeno un 10% di azionariato popolare. Non per la governance, bensì per sicurezza. Non si può aspettare che siano i giornalisti ad informare, bisogna essere già all’interno e accedere alle fonti dirette. Questo sarà valutato positivamente. Per noi è un momento di grande responsabilità”.
“Oggi si deciderà tutto, se il Palermo verrà ammesso, è come se non avessimo detto nulla. Qualora così non fosse, siamo già pronti. (E’ evidente che non ci siano più speranze n.d.r.). Io ascolterò le proposte, con dei consiglieri, ma la responsabilità è mia. Sono pronto ad ascoltare consigli”.
“Noi abbiamo messo come requisiti, anche la garanzia che vengano effettuate delle strutture. Chi presenterà più numeri anche in tal senso sarà valutato meglio. Ho già deciso? Nemmeno so chi parteciperà (ride n.d.r.), se dovesse arrivare un mio cugino…”
“Il comune non supporterà finanziariamente la nuova proprietà. Che nessuno pensi di far l’imprenditore coi soldi del comune. Se vuole si può mettere l’azionariato popolare, ma non di certo con le casse del comune. Rispetto a 32 anni fa non stiamo perdendo un anno, c’era una grande rabbia della tifoseria. Questa volta l’ho vista sconvolta, ma quasi quasi sollevata. Perché i tifosi erano stanchi e sfiancati, 32 anni fa era diverso. I supporter avevano cominciato a prendersela anche con la stampa, anziché con Zamparini ad esempio, questo era un cattivo segnale, segno di stanchezza e disperazione per una situazione assurda della propria squadra”.
Risponde a una domanda su Ferrero: “Siamo un popolo accogliente, fa parte del nostro carattere. Ma deciderò io”.
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