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Mirri contro pochi, nella corsa per la rifondazione – (GdS)

Il bando e i paletti, è cominciata l’ultima settimana di oblio.
In tanti alla finestra. Il nodo sulla proprietà di club professionistici ha scoraggiato Ferrero e frenato altri patron.

Nell’articolo di Benedetto Giardina sul Giornale di Sicilia oggi in edicola, l’ipotesi che la corsa all’acquisizione della nuova società è ormai un fatto riservato a pochi perché le clausole previste dal sindaco potrebbero avere scoraggiato soprattutto gli imprenditori calcistici che vedono nel possesso di altri club un elemento di penalizzazione per le loro eventuali richieste.
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È diventato praticamente, scrive Giardina, un Mirri contro pochi anche perché, il suo progetto sembrerebbe rispondere perfettamente a quello pubblicato dal comune e, soprattutto due clausole, potrebbero essere decisamente esclusive per tanti soggetti interessati.
La prima, come detto, quella della esclusività della società, la seconda è quella relativa al famoso azionariato popolare, progetto già caldeggiato da Mirri ai tempi del suo versamento di 2,8 milioni di euro.
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Una modalità del genere, scrive il giornale, non è gradita agli imprenditori esteri soprattutto cinesi e americani che utilizzano un loro personale modo di fare business. Quello dell’azionariato popolare è un istituto con pochi precedenti in Italia, di cui l’ultima espressione è il Parma che ha proprio previsto un 10% nelle mani di un soggetto espressione dell’azionariato popolare, anche questo figlio della rinascita degli emiliani dalla serie D.
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