L’ex dirigente ha scritto più di una pagina felice del club rosanero.
Foschi: “Avevo capito che qualcosa non andava e ho tentato di trovare delle soluzioni. E ora la vivo male”.
«Mi sfogo da solo urlando la mia rabbia in macchina, a casa non mi sopportano».
Nell’articolo di Paolo Vannini sul Corriere dello Sport oggi in edicola, qualche breve battuta del direttore sportivo Rino Foschi, assolutamente taciturno dopo l’insediamento della nuova proprietà che lo aveva praticamente licenziato chiedendogli di liberare la sua stanza e di non presentarsi più in sede.
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Foschi per il Palermo ha fatto tanto e ha dato tanto ma non è riuscito ad evitare il trasferimento delle quote al gruppo Arkus quando aveva già pronto il contratto con il fondo americano York Capital che continua a ribadire per lui sarebbe stato un capolavoro.
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È arrivato quest’estate per cercare di risanare una società in grande difficoltà e durante la stagione si è ritrovato a fare prima il direttore sportivo poi anche il presidente nel disperato tentativo di evitare il peggio al club rosanero. Non c’è riuscito e il Palermo adesso sarà costretto a ripartire dalla serie D, molto probabilmente senza Foschi in organico nella nuova società che dovrà nascere a partire dal 23 luglio.
Queste le sue dichiarazioni:
“Mi è sembrato chiaro, qualcosa non andava. L’esperienza mi diceva di agire. Ma non c’erano le condizioni…ho provato a fare qualcosa non ci sono riuscito…
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In D? Io che volevo salvarlo, come posso viverla? Malissimo. Soffro da morire, mi sfogo urlando da solo in macchina perché a casa non mi sopporta più nessuno”.
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