Era rimasto in silenzio per tanto tempo, diciamo dalla fine della sentenza della Corte di Appello.
Silenziato forzatamente, messo a tacere. E forse sarebbe stato meglio se fosse rimasto silente.
Parliamo del DS rosanero Rino Foschi che oggi, attraverso le colonne del Corriere dello Sport è tornato a fare qualche piccola dichiarazione. Non l’avesse mai fatto! Si è scatenato un putiferio. Analizzando i commenti che girano sul web, e sono migliaia, diciamo che Foschi non gode più della stessa stima che lo ha accompagnato per l’intero campionato, quando è stato veramente l’unico paladino contro tutte le avversità costruite intorno al Palermo.
Dagli inglesi agli stipendi pagati sul filo di lana, alle tante vicissitudini compresi Tribunale Federale, retrocessione in C e poi Corte di Appello.
Poi qualcosa si è rotto nel cuore dei palermitani che oggi gli rimproverano di aver taciuto nel momento più importante e delicato. Se, come lui stesso ha ammesso oggi, si capiva benissimo che c’era qualcosa che non andava, doveva dirlo subito, non chiudersi nel suo silenzio. Avrebbe dovuto parlare, urlare, denunciare: forse qualcosa si poteva ancora salvare.
Questa è l’accusa numericamente più rilevante che si legge sul web.
E chissà che non sia anche il suo grande rammarico, quello per cui sta malissimo e si sfoga da solo in macchina.
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