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Umiltà e contatto con la gente: è finito il tempo delle primedonne

Dopo la conferenza di oggi sento l’esigenza di dire due cose. La prima di fare sinceri e sentiti auguri al nuovo Palermo che oggi è stato presentato alla città. Che sia un campionato vincente, senza se e senza ma. Senza scuse, attenuanti o alibi: Palermo è Palermo e la serie D è solo un incidente di percorso voluto da chi ha cannibalizzato l’amore di una intera città che ama il rosanero.

La seconda. Non sono stato presente per cui non ho potuo manifestarlo direttamente: umiltà, tanta umiltà e contatto con la gente. Ricordatevi che siete fra i dilettanti e fare le star fa soltanto ridere. Non fate i difficili, i preziosi, le primedonne. Ciò appartiene, purtroppo, a campionati diversi a cui si dovrà ambire e non certo a questo dilettantistico da cui ripartire. Il sottoscritto ve lo ricorderà in ogni momento in cui percepirà un’ombra di protagonismo e di divismo.

Se in Serie A puoi fare il prezioso e sfuggire a stampa e tifosi, in Serie D è esattamente il contrario. Altrimenti sconosciuto sei e sconosciuto resterai. Almeno per il sottoscritto, che in un glorioso passato forse mai più realizzabile, ha interagito con gente come Mourinho, Capello, Ancelotti, Buffon, Maldini, Totti, Del Piero, Allegri etc. etc.e con grande umiltà adesso farà lo stesso con sconosciuti operai della pedata. Il mio invito è soltanto uno: grande umiltà. Anche perché, e lo dico con quella schiettezza e franchezza che ho promesso e che mi accompagnerà sempre dopo la tristissima fine della u.s. città di Palermo: l’inizio non entusiasma la tifoseria, a giudicare dai social.

Molte perplessità sul tecnico e su chi prende veramente le decisioni. E poi questo clima di restaurazione più che di rivoluzione.
Partite con un piccolo handicap. Fatevi voler bene. Non bastano quattro selfie…
Forza Mirri e forza Palermo.
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