Udienza in tribunale per il vecchio club, la mossa di Tuttolomondo.
Richiesta di concordato preventivo per evitare il fallimento.
Lo spettro della bancarotta. Il collegio si è riservato di decidere entro 10 giorni.
Tuttolomondo prova a salvare l’Us città di Palermo dal fallimento e a conseguenze ben più gravi che porterebbero dal punto di vista penale alla bancarotta fraudolenta..
Inizia così l’articolo di Giovanni Mazzola, sul Giornale di Sicilia, oggi in edicola.
Ieri davanti alla quarta sezione del Tribunale di Palermo, preceduto da Gabriella Giammona, la mossa dei Tuttolomondo arriva attraverso l’avvocato Atria. In questo modo i Tuttolomondo cercano di evitare il fallimento attraverso un progetto che possa soddisfare i creditori attraverso la liquidazione del patrimonio.
In caso di fallimento la posizione di ArKus ma soprattutto quella di Zamparini si aggraverebbe notevolmente. L’ex Patron infatti, scrive Mazzola, rischia la bancarotta fraudolenta per violazione della par condicio creditorum, rispetto alle vicende di Dybala e al debito nei confronti dell’agente Mascardi. Una mossa tuttavia, scrive il giornale, che sembra tardiva anche in virtù di quanto scrive il commercialista La Croce, nominato ispettore dal tribunale di Palermo e che nella sua relazione fa presente che il Palermo doveva fallire già 3 anni fa quando in bilancio c’era un buco di oltre 21 milioni di euro.
Alla richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica si sono poi accodate altre 9 istanze, dai giocatori ai diversi fornitori che ancora attendono di ricevere le proprie spettanze.
Il collegio si è riservato di decidere entro i prossimi 10 giorni.
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