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La festa al Barbera e il “caso” Miccoli: sento sgradita puzza di ipocrisia

Sgombriamo subito il campo da fraintendimenti: conoscevo zio Giovanni, personalmente. Abbiamo passato diverse estati insieme a San Vito lo Capo. Lunghe nuotate però mi lasciava sempre molto indietro, grande nuotatore.
Era un amico dei miei familiari, io ero soltanto un ragazzino e lui ancora non era diventato così importante. Non ho bisogno di partecipare a nessuna manifestazione per ricordarlo: la mia memoria conserva ancora i ricordi di quelle estati trascorse insieme. Mattina al mare, pomeriggio fino a tarda notte: cene, risate, spensieratezza.
Nessuna commemorazione per me può valere di più dei miei ricordi da ragazzo. Ecco perché leggendo tutte le polemiche che circondano la serata di domani e la presenza di Miccoli, sento sgradita puzza di ipocrisia.
Apparire più che essere, il gioco preferito del palermitano che si spaccia per intellettuale.
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L’ipocrisia del palermitano che sguazza nell’illegalità di clientelismi, amicizie e raccomandazioni però partecipa a tutte le sfilate, le manifestazioni e i cortei per la legalità. Non ci sto. L’inciviltà del palermitano che butta divani, salotti e frigoriferi per strada ma urla alla correttezza se un semplice giocatore di calcio trotterella sul manto erboso. Non ci sto.
Miccoli ha sbagliato: quella frase non la doveva dire. Questo è un dato di fatto. Ma non è un mafioso. Forse avrà anche frequentato persone discutibili, ma non è un delinquente.
È un ragazzo semplice che non ha fatto della cultura la sua scelta di vita.
“Fango” a zio Giovanni lo hanno detto anche tanti colleghi del Tribunale o del Ministero, senza finire alla gogna. Ed a loro non si può certo dire che sono ignoranti.
Miccoli non è un magistrato, è un calciatore e va giudicato solo per quello. Confondere i due livelli, in una città dove molti vivono ai limiti della moralità, è pura ipocrisia. Vorrei essere una mosca per girare intorno a tutti coloro che gridano allo scandalo per la presenza di Miccoli alla festa di lunedì. Vorrei poter vedere e ascoltare quante volte questi paladini irremovibili di integrità e correttezza morale, si contraddicono.
Anzi forse sarebbe meglio essere una zanzara, per pungerlì ogni volta che sbagliano.
Finirei la giornata con la pancia gonfia.
Con affetto
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