Nell’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, Nicola Binda sottolinea il motivo per cui il Palermo, in serie D, ha deciso di lanciare questo forte messaggio di appartenenza ai colori rosanero e di sostegno alla nuova società.
Il Palermo batte il record del Parma, fermatosi a quota 10.089. La città e la società volevano fortemente questo record, volevano vincere questa sfida. Non è per il record in sé, le ragioni sono anche altre.
“C’è la risposta che la città doveva dare dopo aver voltato le spalle a Zamparini, colui che dopo aver firmato le pagine più gloriose della storia del club, è caduto in disgrazia, lasciando il Palermo a gente che ha soltanto peggiorato la situazione, ed è anche questa una colpa.
Palermo non ne poteva più e già dopo l’addio di Zamparini era tornata a riempire il Barbera, pur rimando scottata. Adesso che il club è in mani palermitane, la passione è riesplosa. E il tifo non conosce categorie. Non c’è Cavani, c’è Ricciardo. Non c’è la Juventus, c’è il Roccella. Ma è sempre il Palermo“.
Una conclusione romantica, ma veritiera, per i tifosi veri è il Palermo che conta. I giocatori, gli allenatori, i presidenti vanno e vengono, il Palermo resta.
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