Lo spot con i due capitani per la fine dei lavori e il gol di Cecconi in mutande.
Questo il titolo di Repubblica, oggi in edicola.
L’articolo di Valerio Tripi ripercorre alcune tappe dei tanti derby che hanno caratterizzato Messina-Palermo, l’ultimo dei quali si giocava in Serie A nel lontano 2007. Ne sono cambiate di cose da quell’ultima partita, a cominciare dalle proprietà che adesso sono diverse, Mirri per il Palermo, Rocco Arena per i giallorossi.
Certo, questo tuffo nel passato sarebbe più completo se si potesse giocare al vecchio Celeste ma lo stadio non ha ancora ricevuto l’agibilità e di conseguenza l’FC Messina non può ancora giocarci. Nell’articolo la descrizione delle due squadre di Messina, l’A.c.r. e l’Fc; il primo come discendente della vecchia squadra messinese, l’Fc come la società tutta nuova che come Il Palermo ha un progetto e che punta sulle radici. Per questo ha scelto il Celeste come suo campo di gioco, terminata la ristrutturazione dello stadio. Al momento però scrive Tripi, i tifosi del Messina si riconoscono più nell’Acr che nell’Fc.
Il ricordo dei giocatori che hanno vestito le maglie delle squadre, la volata di Cecconi sulla fascia ed il suo restare in mutande perché gli furono strappati i pantaloncini e il ricordo di quello spot alla fine dei lavori dell’autostrada A20 con i capitani Corini e Parisi che si stringevano la mano mentre un arbitro in piena corsia autostradale fischiava la fine dei lavori durati più di 35 anni.
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