TifosiPalermo

Tutte le ultime news sul Palermo Calcio

Pergolizzi soffre più per Rizzo Pinna che per le stampelle: “Se non hai le palle…”

Qualche giorno fa una collega mi chiedeva perché Rizzo Pinna non era mai convocato.
Gli ho risposto che, interpretando e leggendo le dichiarazioni più o meno velate di Pergolizzi mi era sembrato di capire che l’ex atalantino volesse fare il fenomeno, il fighetto e non voleva calarsi nella mentalità di una squadra che gioca in serie D.
Ma erano soltanto mie impressioni che oggi purtroppo trovano riscontro in dati di fatto.Una conferenza pre partita mai vista.
Dichiarazioni mai ascoltate ma sincere e per questo decisamente apprezzabili in un mondo che fa delle frasi fatte, dell’ipocrisia e delle frasi scontate il suo linguaggio preferito. Finalmente un allenatore che dice le cose come stanno, che non le manda a dire e che probabilmente lo fa anche per scuotere il destinatario.

Sicuramente all’interno dello spogliatoio si saranno parlati ma non ha funzionato e così il mister ha deciso di rendere pubbliche alcune sue difficoltà o mal di pancia, per cercare di essere ancora più incisivo.

Sarà il dolore per la rottura del tendine di Achille, saranno le stampelle o il tutore che è costretto di indossare, sta di fatto che mister Pergolizzi ha un po di rabbia dentro nei confronti di qualche giocatore che non sembra allinearsi al suo pensiero, alla sua idea di professionalità anche in un campionato dilettantistico.

 “Bechini l’ho visto addormentato e andrà in tribuna

Su Rizzo Pinna invece le dichiarazioni più importanti. “Se non hai le palle non puoi giocare; per giocare a calcio devi avere le caratteristiche giuste, la giusta mentalità, la giusta verve agonistica. Devi saperti inserire all’interno del progetto e aiutare la squadra. Non sarà più convocato finché non dimostra il suo carattere. Deve crescere e avere la testa al posto giusto; una cosa sono le squadre giovanili, un altro un campionato professionistico“.

Certo che il mister rosanero deve essere proprio arrabbiato con il talento di scuola Atalanta che ha voluto lui nell’organico rosanero.

E purtroppo la sua giovane età non è un alibi ma, a mio avviso, un’aggravante, perché seppur giovane, tanti altri ragazzi della sua stessa età sono già affermati professionisti in Serie A o in serie B e non basta aver fatto un discreto campionato nella squadra primavera per sentirsi un fenomeno. O forse l’errore è stato esaltarlo troppo durante il ritiro.

Come mi dicevano tanti anziani quando ero giovincello, i rami storti si addrizzano quando sono verdi perché poi è troppo tardi, diventano tronchi.
.